L’Italia ha acquistato un nuovo rigassificatore. Servirà per aumentare le scorte di gas in vista dell’inverno

Snam ha annunciato l’acquisto di una nuova nave rigassificatore da parte dell’Italia. Servirà a trasportare il metano dai Paesi esportatori e poi a trasformarlo dallo stato liquido a quello gassoso, per poterlo immettere nella rete di distribuzione. Per l’ad di Snam Stefano Venier, insieme all’altro rigassificatore acquistato a giugno, l’Italia riuscirà a coprire il 13% del suo fabbisogno nazionale di gas. L’obiettivo è ridurre la dipendenza energetica dalla Russia: peccato però che sul fronte rinnovabili non si agisca con la stessa decisione.
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Michele Mastandrea 7 Luglio 2022

Proseguono le mosse dell'Italia per aumentare l'indipendenza energetica dalla Russia. Snam, incaricata a questo fine dal governo, ha annunciato di aver ufficialmente acquistato una seconda nave-rigassificatore, chiamata ‘Bw Singapore‘, dopo quella comprata qualche settimana fa, la ‘Golar Tundra'.

L'imbarcazione servirà a trasportare il gas naturale liquefatto dai Paesi d'importazione da cui siamo separati da un confine marittimo, e poi a inserirlo nella rete del metano una volta riportato allo stato gassoso.

La nave acquistata ha una capacità massima di stoccaggio pari a circa 170mila metri cubi di gas naturale liquefatto (Gnl). Inoltre, è in grado di riportare allo stato gassoso circa 5 miliardi di metri cubi di Gnl ogni anno. Insieme alla ‘Golar Tundra' dovrebbe contribuire, secondo quanto dichiarato dall'amministratore delegato di Snam Stefano Venier, "al 13% del fabbisogno nazionale di gas".

La mappa dei rigassificatori

Ancora da decidere però è dove la nave sarà ormeggiata. Forte è la possibilità che avvenga a Ravenna, che si era candidata a questo fine qualche settimana fa. Mentre l'amministrazione di Piombino, altra potenziale sede di uno dei due rigassificatori acquistati, si è detta decisamente contraria a questa ipotesi.

Trasporto e cambiamento di stato da liquido a gassoso sono le due funzioni fondamentali di queste navi metaniere, di cui ti ho spiegato qualche tempo fa il funzionamento nei dettagli. Le due recentemente acquistate si aggiungono agli altri tre rigassificatori attivi nel nostro Paese, situati a Rovigo, La Spezia e Livorno.

L'acquisto arriva proprio nelle ore in cui la presidentessa della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha messo in guardia i Paesi membri dell'Unione su possibili nuovi tagli della Russia ai flussi di gas. "Putin sta usando l'energia come un'arma", ha affermato in un tweet la politica tedesca.

I rigassificatori sono utili soprattutto per risolvere il problema dello stoccaggio. Come previsto nel piano RePowerEu, infatti, entro fine ottobre i depositi di ogni Paese Ue dovranno essere riempiti al 90%. Un obiettivo per evitare che decisioni improvvise da parte della Russia possano avere conseguenze sulla popolazione, in un momento in cui il freddo della stagione invernale sarà alle porte.

Va però sempre ricordato che i rigassificatori significano ulteriore utilizzo di gas e ulteriore dipendenza dalle fonti fossili. Vale a dire, continuare a sfruttare le principali responsabili dell'effetto serra e dunque dei cambiamenti climatici. La tragedia della Marmolada avrebbe potuto essere spunto per un'immediata accelerazione sul versante delle rinnovabili. Ma al momento, purtroppo, poco o nulla si muove su quel fronte.