Monte Taranaki, il vulcano della Nuova Zelanda che ha gli stessi diritti di un cittadino

Otto tribù Maori condividono dal 2017 la tutela della montagna che viene considerata al pari di un antenato o un “whanau”, cioè un membro della famiglia.
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Video Storie 1 Giugno 2022

Il monte Taranaki della Nuova Zelanda è il primo vulcano al mondo ad avere gli stessi diritti di un cittadino. Otto tribù Maori, infatti, condividono dal 2017 la tutela della montagna che viene considerata al pari di un antenato o un “whanau”, cioè un membro della famiglia. Questo significa che danneggiare la montagna per scopi economici o di potere equivale, a livello giuridico, a danneggiare le tribù stesse. Per preservare il monte, l’area compresa nel raggio di 9 km è stata messa sotto protezione così da proibire qualsiasi attività che potesse recargli danno.

È proprio grazie a questa decisione che il monte ha una forma così particolare visibile dall’alto, perché il cerchio più scuro indica la montagna protetta, con la sua foresta naturale e selvaggia, mentre, in contrasto, fuori dal cerchio, si vedono i campi coltivati dall’uomo.

Il monte Taranaki, che si trova sulla costa ovest dell’Isola del Nord, è alto 2518 metri. Nei mesi più freddi, quando la cima viene coperta dalla neve, sembra il monte Fuji e, proprio per questa somiglianza con il vulcano giapponese, il Taranaki è stato scelto, nel 2003, come location per girare le scene dell’Ultimo Samurai con Tom Cruise. Negli ultimi anni è diventato via via sempre più popolare, ospitando turisti da tutto il mondo, tanto da essere nominato dalla rivista Lonely Planet il secondo posto migliore al mondo da visitare nel 2017.

Il monte, in particolare, è uno stratovulcano geologicamente “giovane”. Infatti, la sua attività vulcanica è iniziata “solo” 135 mila anni fa, con l’ultima eruzione registrata nel 1800 mentre, per fare un paragone, le prime attività vulcaniche dell’Etna risalgono a circa 500 mila anni fa. Il monte Taranaki non è il primo elemento naturale ad avere una personalità giuridica in Nuova Zelanda anche il fiume Whanganui e l’area boschiva Te Urewera godono dello stesso status. Questo per via del rapporto personale che le tribù Maori hanno con la natura e l’universo: i Maori, infatti, reputano i fiumi, i laghi e i monti esseri viventi e tesori offerti da Madre Natura da rispettare e amare proprio come se fossero un membro della collettività.

Il benessere delle tribù dipende proprio dallo stato di salute del pezzo di terra che abitano e questo è un concetto che i Maori hanno sempre compreso e che fa di loro un popolo esemplare da cui tutto il mondo dovrebbe imparare il rispetto per il nostro pianeta. "Possiamo far risalire la nostra genealogia alle origini dell'universo Tutte le tribù Maori si considerano un tutt’uno con le montagne, i fiumi e i mari perché noi non siamo i padroni del mondo naturale ma, al contrario, ne facciamo parte e per questo dobbiamo rispettarlo” Gerrard Albert, negoziatore dello status giuridico del fiume Whanganui.