Musica rilassante per studiare: 5 autori da ascoltare per isolarti dal mondo e mantenere la concentrazione

Se non indicato espressamente, le informazioni riportate in questa pagina sono da intendersi come non riconosciute da uno studio medico-scientifico.
Studiare con la musica non è cosa per tutti. Ma se hai voglia di provare a non perdere la concentrazione anche con le cuffie nelle orecchie, ti propongo cinque autori che potrebbero aiutarti a ottimizzare la tua sessione di studio senza farti scappare con la testa altrove.
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Sara Del Dot 7 Dicembre 2018

Riuscire a creare le condizioni perfette per poter studiare in santa pace non è affatto impresa semplice. Bisogna trovare il luogo giusto, il tavolo giusto, la sedia giusta, la compagnia giusta. Sono tantissime le variabili da tenere in considerazione per ottimizzare il più possibile una sessione di studio, soprattutto perché quelle che invece possono comprometterla definitivamente sono molte, ma molte di più.

In biblioteca ci sono troppi rumori, troppo silenzio, l’aria pesante, le ansie di quelli seduti accanto a te che hanno l’esame domani e sudano freddo sottolineando compulsivamente pagine appena aperte, gli amici che vanno a prendersi un caffè e ti dicono “pausa?” a cui non hai la forza di dire di no. A casa è, se vogliamo, ancora peggio, dove c’è il tuo bel computer con Netflix che ti aspetta, libri, cellulare, televisione, il frigo pieno, la moka pronta per tutto il caffè che vuoi, e non ti servono nemmeno le monetine per la macchinetta. Insomma, mettersi a studiare per più di due ore spesso può rivelarsi più difficile del previsto.

Ma qualche trucco c’è. E potrà sembrarti un controsenso, ma a volte ascoltare della musica potrebbe aiutarti. Non è certo una novità, le biblioteche sono piene zeppe di persone che studiano con le cuffiette nelle orecchie, anche a volume piuttosto alto. Eppure sono molti quelli che affermano che non potrebbero mai e poi mai studiare con la musica, che sarebbe la causa di perdita di concentrazione numero uno. Eppure, se scelta con attenzione e criterio, molto spesso proprio la musica può aiutarti a ritrovare la concentrazione, a isolarti dal resto del mondo ed evitare distrazioni come i social, il telefono o i compagni di studio che escono a fumare.

Naturalmente, non tutti i tipi di musica vanno bene per studiare. Per creare una bella playlist ed evitare di passare metà del tempo a cercare brani adatti (avendo così a disposizione l’ennesima scusa per fuggire altrove con la testa), sarebbe opportuno selezionare pezzi poco ritmati, poco aggressivi, con un tempo costante e che non ti facciano cantare. La musica, mentre studi, deve essere una specie di rumore bianco che accompagna la tua mente nell’assimilazione dei concetti, non una porta da cui evadere per trovarti poi dopo due ore con mezza pagina sottolineata. Se poi vedi che non funziona, puoi sempre spegnere tutto e tornare nel silenzio del mondo reale. Dipende tutto da te. Intanto ti consiglio cinque autori da cui potresti cominciare per trovare la musica adatta alle tue sessioni d’esame.

Musica rilassante per studiare

Billie Holiday

Di Billie Holiday va bene quasi tutto. Mettila a volume basso, lasciati cullare dalla sua voce e lascia scorrere le canzoni una dopo l’altra. Non ti sembrerà neanche di aver ascoltato della musica, ma di aver fatto un viaggio extrasensoriale. E, nel frattempo, ti sarai dimenticato di qualsiasi altra cosa che ti circonda.

Enya

Quella di Enya è un tipo di musica talmente coinvolgente e immersiva che è difficile deconcentrarsi durante l’ascolto. Allo stesso tempo, non cattura l’attenzione sulla musica in sé in modo da non permetterti di aprire un libro e capire ciò che stai leggendo.

Mozart

Beh, a questo punto non credo di dover dire molto, se non che la musica classica, per lo studio, è la migliore in assoluto. Se vuoi cominciare subito, eccoti sei ore di Mozart.

Mogwai

Definirei le canzoni del gruppo scozzese “focalizzanti”. In particolare quelle dell’album “Les Revenants”.

Milky Chance

In particolare il loro primo album, Sadnecessary, è un perfetto strumento per immergersi in una dimensione quasi onirica, mantenendo sempre la concentrazione senza scappare via ballando. Magari quando lo ascolti salta la canzone Stolen Dance.