Non solo Italia: l’immensa rete degli ecovillaggi nel mondo

In Italia ne conosciamo soltanto alcuni, ma ce ne sono migliaia sparsi in tutto il mondo. E fanno rete, per aiutarsi a vicenda e diffondere pratiche e modelli virtuosi di vita e gestione del territorio e dell’autosufficienza. Ecco perché gli ecovillaggi fanno rete, anzi, ne fanno tante.
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Rubrica a cura di Sara Del Dot
20 Ottobre 2020

Nello scorso articolo ti ho nominato alcuni ecovillaggi che puoi trovare spostandoti di appena qualche ora di automobile, nella tua regione o in quelle appena vicine. Come ho già ripetuto più volte, infatti, di comunità ecologiche ce ne sono tantissime e dappertutto, complice anche la loro variegata composizione.

Queste realtà comunitarie improntate sull’autosufficienza e sul rispetto dell’ambiente, infatti, non sono certo un’invenzione tutta italiana. Al momento, in tutto il mondo sono presenti almeno 10.000 ecovillaggi, tutti individuati dalla rete GEN, Global Ecovillage Network, che riunisce realtà ecologiche di tutto il mondo.

Il primo ecovillaggio definibile come tale (anche se le esperienze comunitarie erano già note) nacque nello stato americano del Tennessee nel 1971. Si chiamava (e si chiama tuttora) The Farm e il suo fondatore era un veterano della Marina e professore di San Francisco di nome Stephen Gaskin. Oggi questa comunità intenzionale ospita circa 200 abitanti che vivono secondo principi di sostenibilità, collaborazione e sperimentazione. Così come tantissime altre realtà sparse in tutto il mondo.

Ad oggi la GEN conta 130 realtà negli Stati Uniti e 45 in Canada, mentre in tutta l’America latina ce ne sono circa 211. Anche l’Europa non scherza, con le sue 377 realtà registrate. E non stupisce il fatto che questi numeri non facciano che crescere, anche grazie alla diffusione di questo genere di modelli replicabili.

GEN suddivide gli ecovillaggi in varie categorie: ci sono quelli urbani, quelli rurali e quelli nomadi, quelli spirituali, tradizionali, quelli nati come centri olistici o esperimenti di cohousing. Un universo variegato, integrato all’interno di territori anch’essi variegati, un insieme di esperienze diverse con un unico fine: contribuire a realizzare un mondo più integrato con le necessità della natura e degli esseri umani.

Perché gli ecovillaggi fanno rete?

Potresti chiederti quindi perché realtà uniche e potenzialmente diverse tra loro come gli ecovillaggi facciano rete, creando connessioni e collegamenti su diversi livelli. La risposta a questa questione è molto semplice e viene racchiusa nel semplice concetto su cui ogni ecovillaggio basa le proprie attività e la propria filosofia: la condivisione. Infatti, soltanto tramite la condivisione e la trasmissione di buone pratiche è possibile migliorare e migliorarsi, raccogliendo idee applicabili al proprio territorio e alla propria quotidianità e diffondendo sperimentazioni che sono risultate positive per migliorare la qualità della vita.

Di reti di ecovillaggi ne esistono diverse. C’è la già citata Rive, Rete Italiana dei Villaggi Ecologici che riunisce tutte le realtà nazionali, ma a livello territoriale il cerchio può ampliarsi e di molto. La GEN infatti raccoglie tutte le realtà a livello mondiale, ma ne esistono vari distaccamenti.

C’è il GEN Europe, GEN Africa, il CASA per l’America latina (Council of Sustainable Settlements of Latin America), il GENNA (Global Ecovillages North America) e il GENOA (Global Ecovillage Network Oceania & Asia). Un insieme di realtà in costante comunicazione che attraverso l’informazione e il confronto possono aiutare chi scelga di intraprendere questo percorso a non sentirsi mai solo.

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Sono nata e cresciuta a Trento, a due passi dalle montagne. Tra mille altre cose, ho fatto lunghe passeggiate nel bosco altro…