Non solo zoo: ecco alcuni parchi zoologici impegnati per la tutela e la conservazione delle specie animali

Siamo abituati ad avere spesso una concezione negativa dello zoo. Eppure esistono anche alcune realtà impegnate nell’ambito della conservazione e della tutela delle specie animali e vegetali. Esempi virtuosi che hanno l’obiettivo di proteggere la biodiversità dei territori in cui sorgono e, potendo, di trasmettere questi valori anche ai propri visitatori.
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Gaia Cortese 10 Dicembre 2018

Sul sito ufficiale del Parco Natura Viva di Bussolengo, in provincia di Verona, c’è una sezione che si chiama “Arrivi e Partenze”. In questa area del sito si trovano tutti gli animali che sono passati per il Parco. C’è per esempio Luva, una giovane femmina di tigre dell'Amur, nata allo zoo di Zurigo, giunta al Parco nell'ambito del programma europeo EEP (European Endangered species Programme), al momento ospitata in un'area non visibile al pubblico per consentirle di adattarsi al meglio al nuovo ambiente. In quest'area, Luva è in contatto visivo e olfattivo con Amka, maschio della stessa specie; l'obiettivo è che i due possano iniziare a conoscersi prima di condividere lo stesso reparto. C’era poi anche un gruppo di cercopitechi grigio-verdi, oggi trasferiti allo zoo di Magdeburgo, per vivere con una famiglia di elefanti africani in una nuova area dello zoo. Gli ultimi arrivati? Un gruppo di fenicotteri cubani che oggi condividono la stessa area dei “cugini” cileni. Il Parco Natura Viva non è solo un parco zoologico, bensì un vero e proprio centro di tutela di specie animali a rischio estinzione, che segue programmi per la tutela in situ ed ex situ.

Conservazione in situ ed ex situ al Parco Natura Viva

Per conservazione in situ si considerano tutte le azioni messe in atto per tutelare la specie minacciata nelle aree di origine della specie stessa. Con il progetto grifone, per esempio, il Parco Natura Viva partecipa al progetto di ripopolamento dell’avvoltoio grifone sull’arco alpino orientale sostenendo il centro di monitoraggio del grifone collocato nella Riserva Naturale Lago di Cornino in Friuli Venezia Giulia. Non solo. Il Parco partecipa anche alla reintroduzione del grifone in questa regione, dove nel corso degli anni si è assistito alla liberazione di esemplari nati e allevati al Parco.

Nell’ambito della conservazione ex situ invece, il Parco Natura Viva aderisce a vari programmi europei di allevamento in ambiente controllato, chiamati EEP (European Endangered Species Programme). Tali programmi, nati nel 1985, hanno lo scopo di incoraggiare e monitorare specie in pericolo, conservando le loro caratteristiche naturali, con l’obiettivo di reintrodurle in natura o di sostenere e fortificare la popolazione selvatica, aggiungendo esemplari allevati nei giardini zoologici. L’EEP coinvolge tutti i parchi faunistici del mondo, collegandoli e impegnandoli in programmi di riproduzione, studio e scambio che possano salvare una specie o almeno ne sospendano l’estinzione.

Il Parco coordina anche l’ESB (European StudBook), un secondo livello di programma europeo di allevamento per le specie minacciate. Come funziona? Il responsabile di un ESB per una data specie raccoglie tutti i dati utili (morti, nascite, trasferimenti) in tutti gli zoo dell’EAZA (organizzazione che associa gli zoo e gli acquari della Comunità Europea) della specie in questione. Ne seguono analisi sulla popolazione, sulla riproduzione, sullo stato di salute degli esemplari. Raccolte le informazioni necessarie, il responsabile dell’ESB valuta se la specie interessata se la passa più o meno bene in un determinato zoo, se deve essere trasferita o deve essere gestita diversamente per mantenere la popolazione in buono stato e a lungo termine. In questo caso, la specie può essere quindi gestita secondo un programma EEP. Attualmente il Parco sta seguendo da vicino il caso del lemure catta, specie che risente molto della distruzione dell’habitat di foresta (sul sito viene data notizia di un recente fiocco azzurro nel gruppo di lemuri!).

Orici reinserite in Tunisia grazie alle Cornelle

Come il Parco Natura Viva, anche il Parco Faunistico le Cornelle a Bergamo, ha l’obiettivo di tutelare specie animali in pericolo di estinzione. Nell’ambito della conservazione e della ricerca, il Parco Faunistico ha partecipato a un piano internazionale per il reinserimento delle orici dalle corna a sciabola nel loro ambiente naturale in Tunisia, segue attivamente il progetto del CCF per salvare i ghepardi dall'estinzione e nel progetto Snow Leopard Trust si impegna a proteggere il leopardo delle nevi in via di estinzione.

Lo zoo sostenibile di Lignano Sabbiadoro

Esiste poi un'altra realtà degna di nota. Il Parco Zoo Punta Verde di Lignano Sabbiadoro, in provincia di Udine, ha un ruolo determinante nella conservazione delle specie animali e vegetali che ospita. In quest’ottica, da diversi anni lo zoo collabora con università e istituti zoologici per la ricerca e la conservazione in situ ed ex situ: collabora per esempio con l’Università di Udine per le attività di monitoraggio in situ dell’orso bruno e della lince eurasiatica, con l’Università di Pisa per la ricerca sulla comunicazione olfattiva dei Lemuri Catta, con il Corpo Forestale per l’accoglienza di animali sequestrati. Dal 2016 il Parco Zoo Punta Verde sostiene la Giraffe Conservation Foundation, con sede in Namibia, una fondazione attiva nella conservazione delle giraffe; il contributo del Parco è possibile grazie ai visitatori, perché parte del biglietto d’ingresso è devoluto per il sostegno dei progetti della Fondazione.

Da anni il parco sostiene un progetto volto al coinvolgimento dei popoli presenti nel Parco Nazionale Kerinci Seblat a Sumatra affinché si possano ridurre le attività di bracconaggio a discapito delle tigri di Sumatra parallelamente alla gestione delle unità antibracconaggio. E poi ci sono anche i Panda Rossi del parco, veri ambasciatori della causa per la tutela e la conservazione di questa specie estremamente a rischio (è una delle cento specie più minacciate al mondo!). Il Parco Zoo Punta Verde è anche uno zoo sostenibile: all’interno del parco tutti i mezzi di spostamento sono elettrici, viene limitata al minimo la distribuzione di sacchetti di plastica e cannucce e le stoviglie monouso sono in materiale biodegradabile e compostabile, ossia Mater-Bi® e PLA. Quando si dice, tutelare la biodiversità a 360 gradi.