Orsi avvelenati in Trentino, gli attivisti di StopCasteller contro la Provincia di Trento: “Ha taciuto”

Assemblea Antispecista è insorta dopo le rivelazioni della puntata del 7 gennaio di “Mi Manda Rai Tre” secondo cui 3 dei 7 orsi trovati morti l’anno scorso sono stati vittima di avvelenamento. Gli attivisti chiedono chiarezza e trasparenza alla Provincia Autonoma di Trento e si oppongono alla detenzione dell’orsetto Nino, rinchiuso nel Belpark di Spormaggiore.
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Evelyn Novello 9 Gennaio 2024

Assemblea Antispecista, collettivo di ambientalisti che conduce campagne a favore della fauna trentina come #StopCasteller, è insorta sui social immediatamente dopo la puntata di "Mi Manda Rai Tre" del 7 gennaio scorso in cui si denunciano retroscena della morte di alcuni orsi venuti a mancare l'anno scorso nell'area circostante Trento. "Non ci stancheremo di chiedere che venga fatta chiarezza nell'omertà generalizzata che governa il nostro territorio" scrivono gli attivisti in un post Facebook.

Tra le rivelazioni shock del programma, il fatto che la Provincia autonoma di Trento (PAT) avrebbe confermato che a uccidere gli ultimi 3 orsi dei 7 morti nel 2023, tra cui Fiona-F36, all’epoca ricercata per essere rinchiusa al Casteller, sarebbe effettivamente stato il veleno. Il programma ha mostrato anche delle immagini inedite dell'orsetto Nino- M89 rinchiuso in un minuscolo recinto al Belpark di Spormaggiore (Tn), un'area del bosco delimitata da una recinzione, sia in muratura che in rete metallica. Secondo gli attivisti, "il vero problema e il nucleo centrale delle vicenda degli orsi in Trentino è la gestione: per la PAT equivale solo ad abbattere e ingabbiare, tralasciando sistematicamente informazione e prevenzione".

Una vicenda simile è quella del Casteller, oggetto di una campagna del collettivo ambientalista. Il Casteller è l'area della Provincia di Trento che ospita esemplari di orso, secondo le parole della Provincia, "feriti" e che hanno necessità di una riabilitazione. Si tratta del Centro Vivaistico alle spalle di Trento ed è gestito dall’Associazione Cacciatori Trentini. Sul sito della Provincia leggiamo che l'area del Casteller "è inserita nel Centro faunistico di proprietà dell'Amministrazione provinciale, sulla collina a sud di Trento. Si tratta di una struttura costruita per l'accoglienza provvisoria di esemplari di orso e non per la captivazione permanente, destinata al recupero di animali feriti". In realtà, più che un centro di recupero assomiglia a una prigione in cui rimangono gli orsi ritenuti "problematici", come JJ4, su cui pendeva un'ordinanza di abbattimento emessa da Maurizio Fugatti, presidente della Provincia Autonoma di Trento.

Assemblea Antispecista aveva già documentato le condizioni terribili in cui vivevano gli orsi lì rinchiusi. Gabbie piccole e anguste e dosi pesanti di farmaci tranquillanti somministrate agli esemplari per renderli più "gestibili". Le immagini non lasciano spazio a interpretazioni e, consapevoli di ciò, ora il collettivo insorge, chiede chiarezza alla PAT sulla morte dei tre orsi e promette che non permetterà "che a partire dalla prossima primavera Nino venga quotidianamente esposto al pubblico ludibrio diventando l’attrazione principale del Belpark, senza che questo abbia un costo per i suoi carcerieri e per i mandanti della sua prigionia".

Fonti | Provincia di Trento