Piperina, le proprietà del principio attivo del pepe nero

Il tipico sapore del pepe nero è merito della piperina, un alcaloide che si trova all’interno della spezia e al quale vengono riconosciute proprietà molto interessanti. Ad esempio, avrebbe un’azione antiossidante e favorirebbe una buona digestione, ma viene utilizzata anche in alcuni integratori per sfruttare una presunta azione dimagrante. Scopriamone tutti i benefici e le controindicazioni.
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Giulia Dallagiovanna 30 Agosto 2023
* ultima modifica il 30/08/2023

La piperina è un alcaloide del pepe nero. Per la precisione, il principale. Se ami il questa spezia, devi sapere che il suo sapore piccante è merito proprio della piperina, un composto aromatico e incolore che si trova all'interno di quello che viene considerato il re delle spezie, ricavato dai frutti secchi della pianta indiana Piper nigrum.

Le proprietà benefiche che vengono riconosciute alla piperina fanno sì che questo alcaloide sia sfruttato non solo in cucina, ma anche all'interno degli integratori. Ha infatti un dimostrato effetto antiossidante, neuroprotettivo e utile come aiuto nella prevezione del cancro. Non ancora del tutto dimostrate sono invece le sue proprietà termogeniche e dimagranti. Un consiglio comunque è quella di aggiungere sempre una spolverata di pepe nero in abbinamento alla curcuma che, come spiegava la dottoressa Silvia Soligon, nutrizionista di Ohga, consente di "aumentare la biodisponibilità dei principi attivi che vengono modificati nell'intestino e nel fegato".

Proprietà e benefici della piperina

La piperina è una sostanza interessante per i suoi numerosi benefici che apporterebbe al tuo organismo, sebbene alcuni siano ancora da confermare dal punto di vista scientifico. Tra gli effetti accertati di questo alcaloide c'è quello antiossidante, che di conseguenza protegge il corpo dall'azione dei radicali liberi.

La piperina inoltre è in grado di aumentare la salivazione e la secrezione gastrica, perché stimola la produzione di enzimi digestivi da parte del pancreas. Se a questo si aggiunge che può anche favorire una riduzione dei tempi di transito dei cibi nel tuo intestino, avrai già intuito come questa sostanza possa conferire un miglioramento generale alla digestione e all'assorbimento intestinale dei nutrinenti contenuti negli alimenti. Di questa proprietà puoi beneficiare anche per quanto riguarda i principi attivi dei farmaci.

L'estratto di pepe nero, inoltre, può migliorare il controllo della glicemia e favorire  livelli di colesterolo nel sangue, incluso LDL (quello cattivo), più bassi.

Nell'antica medicina cinese e indiana, il pepe nero veniva utilizzato come medicinale naturale per il trattamento e l'alleviamento di dolore, brividi, reumatismi, influenza e stati febbrili. Sotto forma di tè (immagina un infuso), il pepe nero è stato anche accreditato per alleviare emicrania e mal di gola.

Piperina e curcuma

L'aspetto più importante è proprio la capacità di questa sostanza di aumentare l'assorbimento dei nutrienti essenziali da parte dell'intestino, come calcio e selenio, nonché alcuni composti vegetali benefici, come quelli presenti nel tè verde e nella curcuma. Prova a immaginarlo come una sorta di booster alimentare, che aiuta il tuo organismo ad assorbire tutto ciò di cui ha più bisogno.

Per questo motivo, spesso si consiglia di aggiungere una spolverata di pepe nero ai piatti dove è presente la curcuma, come pasta, insalate, ma anche tisane.

Potresti inoltre incappare nella piperina all'interno di alcuni prodotti cosmetici o dedicati nello specifico al trattamento della vitiligine. Questo perché esercita un'azione di stimolo della pigmentazione della pelle dopo che questa è stata esposta ai raggi solari.

Perché la piperina fa dimagrire?

Se stai cercando di dimagrire, potresti pensare di provare uno degli integratori in commercio che contengono proprio la piperina. Ma come mai? Oltre a tutti i benefici di cui abbiamo parlato, all'alcaloide del pepe nero vengono attribuite anche proprietà termogeniche: significa che questo composto sarebbe in grado di agire sui processi fisiologici da cui dipende la produzione del calore corporeo e che, quindi, aiutano a perdere peso. In poche parole, ti aiuterebbe a bruciare più calorie.

Scientificamente, però, mancano ancora conferme in questo senso, quindi non fare l'errore di pensare che la piperina da sola sia in grado di farti dimagrire, ma puoi comunque abbinare un integratore alla tua dieta per testarne gli effetti. Inoltre è importante non ignorare il fatto che la piperina presenta anche delle controindicazioni.

Controindicazioni

La piperina ha diverse controindicazioni, dunque fai molta attenzione ad aggiungere pepe ovunque. Non è indicata in caso di sensibilità o allergia a questa sostanza. Inoltre, fai attenzione anche ai possibili effetti collaterali, dato che può aumentare i sintomi di chi soffre di ulcere, gastrite, diverticolite, emorroidi o morbo di Crohn. Non ci sono studi sufficienti, ma si consiglia un consumo molto moderato in gravidanza e durante l’allattamento.

Infine, il problema più importante: le interazioni farmacologiche. La piperina può favorire la concentrazione ematica di alcuni farmaci tra cui fenitoina (usato nella cura dell'epilessia), teofillina (broncodilatatore) e propranololo (beta-bloccante).

Come si assume

La piperina si assume semplicemente consumando del pepe o se preferisci la puoi trovare come principio attivo in molti integratori. Quello maggiormente raccomandato è a base di piperina e curcuma. Questi due estratti, insieme, sembrano potenziare uno l’effetto dell’altro.

Nonostante le eccellenti proprietà terapeutiche, devi sapere che la piperina è poco solubile in acqua. Per questo motivo le sue attività farmaceutiche sono limitate. Sono stati fatti tentativi per sviluppare nuove formulazioni per migliorare la biodisponibilità attraverso l'uso della moderna nanotecnologia. Diciamo che gli integratori di nuova generazioni sono quelli che incapsulano il principio attivo in matrici lipidiche. Qual è la dose giornaliera consigliata? La soglia di sicurezza è di circa 20 mg di piperina.

Fonti| Humanitas; Istituto superiore di sanità

(Scritto da Valentina Rorato il 16-06-2020; Modificato da Alessandro Bai il 29-10-2020, modificato da Giulia Dallagiovanna il 30-08-2023)

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