collagene

Prodotti di bellezza e deforestazione: il problema del collagene

Il collagene, tanto popolare nell’industria beauty, deriva da pesci, maiali e soprattutto bovini allevati in fattorie che danneggiano la foresta tropicale. Lo sostiene una ricerca condotta a livello internazionale.
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Roberto Russo 7 Marzo 2023

Pensaci: quando usi un prodotto cosmetico che contiene collagene potresti contribuire alla deforestazione dell'Amazzonia. Non vogliamo fare terrorismo ecologico, ma crediamo che sia importante sapere da dove provengono i prodotti che usiamo.

Il collagene può essere estratto da pesci, maiali e bovini. Secondo i suoi fan più agguerriti, l'uso di questa proteina può migliorare capelli, pelle, unghie e articolazioni e avere effetti antiage perché rallenta il processo di invecchiamento. Il collagene si trova in prodotti cosmetici, in quelli per il benessere, ma è anche usato da aziende farmaceutiche e da quelle che producono ingredienti alimentari. Potremmo descriverlo come una sorta di colla che tiene insieme tutto, ma è anche uno dei principali mattoni che compongono la tua pelle, le tue ossa e i tuoi legamenti. Con il tempo questa proteina tende a dimuinuire, i tessuti diventano meno elastici ed ecco perché subentrano i segni dell'invecchiamento.

Per questo motivo, è un alleato promosso soprattutto dalle star, come Jennifer Aniston, che è anche Chief Creative Officer di Vital Proteins (tra i principali produttori di integratori di collagene bovino, di proprietà della Nestlé), che ha affermato di utilizzarlo da anni aggiungendolo al caffè del mattino.

Un elisir di lunga vita e di bellezza, dunque? Le cose non stanno proprio così. Per la produzione del collagene, infatti, vengono usati decine di migliaia di bovini in allevamenti intensivi che danneggiano le foreste tropicali del Brasile (per inciso, ricordiamo che esiste anche il collagene veg).

I lati oscuri del collagene

Se i legami tra la carne di manzo, la soia e la deforestazione in Brasile sono ben noti, bisogna riconoscere che ben poca attenzione è stata data all'industria del collagene (il cui valore è stimato in 4 miliardi di dollari). Secondo un'indagine portata avanti dal Guardian, dal Bureau of Investigative Journalism, dal Center for Climate Crime Analysis (CCCA), da ITV e da O Joio e O Trigo in Brasile il bestiame viene allevato in fattorie che causano la deforestazione. Gli animali vengono poi uccisi in mattatoi che servono le catene internazionali di fornitura del collagene.

Ricardo Negrini, procuratore federale dello stato del Pará che monitora gli impegni climatici dei trasformatori di carne, nota come la maggior parte della deforestazione causata dal bestiame possa essere attribuita ai fornitori indiretti delle aziende. Secondo lui, infatti, il bestiame viene spesso spostato da una fattoria all'altra per le diverse fasi di allevamento, per cui una mucca nata su terreni deforestati può essere ingrassata per la macellazione in un allevamento “pulito”. Tuttavia, come nota Negrini, oggi tutte le aziende produttrici di carne sono in grado di tracciare l'origine del bestiame che acquistano.

Una situazione complicata

Qui entrano in gioco diversi fattori che potrebbero portare a una sorta di corto circuito. Da un lato, infatti, esistono studi secondo i quali l'assunzione di collagene per via orale migliora la salute delle articolazioni e della pelle; dall'altro la Harvard School of Public Health indica potenziali conflitti di interesse, poiché la maggior parte delle ricerche, se non tutte, sono finanziate dall'industria o condotte da scienziati ad essa affiliati. Non solo. Le aziende produttrici di collagene non hanno l'obbligo di monitorare l'impatto ambientale. A differenza della carne di manzo, della soia, dell'olio di palma e di altri prodotti alimentari, il collagene non è nemmeno coperto dalla legislazione che verrà adottata nell'UE e nel Regno Unito per contrastare la deforestazione.

Dal canto suo Nestlé ha dichiarato che le accuse sollevate non sono in linea con il suo impegno per un approvvigionamento responsabile e che ha contattato il suo fornitore per indagare. Ha aggiunto che sta prendendo provvedimenti per garantire che i suoi prodotti siano esenti da deforestazione entro il 2025.