Psicogeografia: scopri il racconto dietro agli elementi del paesaggio urbano

Non dare per scontato gli elementi del luogo in cui vivi, scoprire la storia dietro alle sue strade o ai suoi edifici. E’ il fine di questa tecnica di esplorazione a piedi, ideata a partire dagli anni ’50. In Lombardia è stata organizzata per indagare l’identità del Parco della media valle del Lambro.
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Giulia Dallagiovanna 10 Novembre 2018

Tutti i giorni percorri le strade, attraversi le piazze e magari passeggi per un parco della tua città. Probabilmente però lo farai in modo distratto, abituato a vedere lo stesso panorama da anni. Fra i tragitti possibili ad esempio sceglierai il più funzionale per raggiungere la tua destinazione nel tempo più breve possibile. Tutto quello che ti circonda è già conosciuto e quindi scontato. La psicogeografia vuole invece portarti a riscoprire tutti gli elementi che compongono il territorio urbano, scegliendo fra questi non i più belli, ma i più interessanti. A inizio ottobre a Milano c'è chi ha fatto questa esperienza con gli “Esercizi di psicogeografia”, organizzati dalle associazioni Trekking Italia, Sentieri Metropolitani e da Magutdesign.

Cos’è la psicogeografia

Foto dal sito Esercizi di psicogeografia

E’ una forma di indagine degli elementi urbani e del paesaggio nel suo insieme. Un modo per decostruire la tua città e capirla meglio. Negli edifici, nelle strade e nei monumenti vi sono riflessi i sogni e le ambizioni di chi vi ha abitato prima di te e il suo profilo e la sua storia in qualche modo ti influenzano.  Una tecnica che prende piede per la prima volta negli anni ’50, un periodo di grandi mutamenti nell’anatomia delle città italiane, che dovevano essere ricostruite dopo la distruzione della Seconda guerra mondiale. La promossero i lettristi, esponenti di un movimenti di avanguardia artistica e culturale, ideato dall’autore teatrale e cinematografico francese Isidore Isou all’inizio degli anni ’40. Il fine è capire quale rapporto c’è fra te e il luogo in cui vivi, esplorandolo a piedi e scoprendo il racconto si cela dietro scorci che sei abituato a vedere da anni.

Gli esercizi di psicogeografia a Milano

Foto dal sito Esercizi di psicogeografia

Nel capoluogo lombardo sono stati fatti i primi esercizi a giugno del 2014, mentre l’edizione di quest’anno si è tenuta il 6 e il 7 ottobre. Il luogo scelto è stato il Parco della Media Valle del Lambro e sono stati pensati come una tappa, o un momento di pausa, nella realizzazione del parco metropolitano lungo il fiume.

Organizzata da Sentieri Metropolitani, con il sostegno di Trekking Italia, durante la due giorni i partecipanti hanno camminato in compagnia dell’architetto e docente di psicogeografia Gianni Biondillo. I percorsi erano due vie a lunga percorrenza, quindi nel caso dovessi fare questa esperienza anche tu, ti consiglio di indossare scarpe comode. La prima partiva dal Parco di Monza e arrivava alla stazione ferroviaria di Sesto San Giovanni, mentre durante la seconda si passava da Bruzzano a Parco Lambro.

Non sono stati attraversati semplicemente degli spazi verdi, ma città diverse e i tre secoli di storia che hanno contribuito a formare quel paesaggio. Il punto fondamentale della psicogeografia è che le connotazioni di “bello” e “brutto” spariscono: quello che vedi è il frutto delle decisioni prese nel tempo da chi ha abitato e governato Milano, delle storie personali delle famiglie o dei singoli, delle ambizioni e delle risorse economiche a disposizione. E’ così che, come dice Gianluca Migliavacca di Trekking Italia, “un territorio si trasforma in paesaggio e si riconosce un luogo come il risultato della somma delle relazioni che lo compongono”. S’intendono relazioni sociali, ma anche con la natura che lo circonda.

Chi ha percorso questi itinerari è stato invitato a compiere disegni, schizzi o fotografie che, uniti insieme, formeranno un racconto del luogo attraverso gli occhi di chi lo guarda. “Riconosciamo uno spazio perché lo vediamo e lo interpretiamo. E’ un’azione inconscia, ma a volte dev’essere ponderata e aiutata. Si tratta di una vera e propria pedagogia dello sguardo”, conclude Migliavacca.

Altri percorsi di psicogeografia

In Italia sono possibili diversi itinerari dove fare esercizi di psicogeografia. Il sito psicogeografia.it suggerisce ad esempio il percorso fra il lago di Lugano e quello di Como, oppure lungo il fiume Ticino. In realtà, però, è un gioco che puoi mettere in pratica ovunque. Anzi, il fine è proprio quello di andare alla scoperta del luogo in cui vivi. Bastano un paio di scarpe comode e un po’ di tempo. Dopodiché devi solo lasciarti guidare dai tuoi piedi, senza avere una meta precisa, ma guardandoti intorno e cercando di ricostruire la storia di un edificio: chi l’ha costruito, perché, di quali grandi eventi è stato testimone. Ti accorgerai che la tua città può diventare anche un libro da leggere.