Questa tecnologia produce energia con il tocco di un dito e il sudore anche mentre dormi

Questo dispositivo piccolissimo può trasformare il tocco di un dito in energia elettrica continuando a generare corrente anche quando siamo fermi o addirittura durante il sonno.
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Video Storie 8 Aprile 2022

È una striscia sottile e flessibile come un cerotto e può essere applicata sui polpastrelli per convertire l’energia della pressione del dito su un oggetto e le molecole di sudore in elettricità. È stata sviluppata dagli ingegneri dell’Università della California di San Diego che con questa invenzione hanno rivoluzionato il mondo delle tecnologie indossabili con le quali è necessario l’esercizio fisico per raccogliere l’energia dal sudore, invece con questo dispositivo potrebbe non essere necessario compiere alcuno sforzo. Questo vuol dire che potrebbe tornare davvero utile nella nostra vita quotidiana perché in futuro ci potrebbe permettere di caricare un oggetto senza usare la spina nella corrente. Già la pressione del dito genera potenza sfruttando attività semplici e quotidiane come chattare, ma è a partire dal sudore che questo dispositivo produce la maggior parte dell’energia ed è per questo che costituisce una vera e propria innovazione ecosostenibile e rinnovabile.

Anche se non ce ne accorgiamo, la punta delle nostre dita è una delle parti del corpo che suda di più, però adesso anziché lasciarla evaporare potremmo usarla per caricare il nostro orologio. Indossando questo congegno su un solo dito per 10 ore mentre stiamo dormendo potremmo dare la carica allo schermo di un orologio digitale per ben 24 ore. Perciò se lo applicassimo su tutte le dita potremmo in una sola notte caricare l’orologio per 10 giorni. A permettere questa trasformazione è un materiale particolare, la schiuma di carbonio, in grado di assorbire il sudore e di convertirlo in elettricità attraverso una semplice reazione chimica. Il grande vantaggio di questa tecnologia è che io produco energia senza sprecarne altra invece quando compio uno sforzo fisico si spreca energia di cui è possibile recuperarne solo una parte. Prima di creare questo dispositivo, infatti, gli stessi ingegneri avevano creato una “microrete indossabile” che traeva ispirazione dalle microreti, gruppi localizzati di fonti di energia rinnovabile e accumulo che possono essere disconnessi dalla rete elettrica e funzionare autonomamente. Questo esperimento, però, basava il suo funzionamento sulla corsa e forniva energia per poco tempo. E le parole di Lu Yin, che ha preso parte alla realizzazione del progetto, dicono chiaramente, che la strada da intraprendere è un'altra:«Il nostro obiettivo è rendere pratico questo dispositivo. Vogliamo dimostrare che questa non è solo un’altra cosa “cool” che può generare poca energia e basta.» L’adattabilità di questa tecnologia permette di estendere il suo impiego ai contesti più disparati creando nuove prospettive per il risparmio energetico e la riduzione del nostro impatto ambientale.