Regionali 2023, cosa ci aspettiamo dai programmi politici di Francesco Rocca e Attilio Fontana

Si sono appena concluse le elezioni regionali nel Lazio e in Lombardia, entrambe sono state vinte dai candidati di centrodestra: Francesco Rocca per il Lazio e Attilio Fontana per la Lombardia. Vediamo quali sono le loro proposte e cosa servirebbe realmente a entrambe le Regioni.
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Francesco Castagna 15 Febbraio 2023

La prima prova post voto dopo le elezioni politiche del 25 settembre, le regionali del 12 e del 13 febbraio, si è appena conclusa e ha visto due candidati di centrodestra come vincitori. Guiderà la prossima giunta regionale del Lazio Francesco Rocca, ex Presidente della Croce Rossa italiana, mentre per la Regione Lombardia è stato riconfermato Attilio Fontana, già presidente di Regione. Se per il centrodestra lombardo non era una sorpresa il risultato di Attilio Fontana, lo è stato per lo staff del centrodestra di Francesco Rocca.

I risultati

I sondaggi davano il candidato laziale in vantaggio, ma la Regione Lazio è stata governata finora dall'alleanza tra il Partito Democratico, il Movimento 5 Stelle e il Terzo Polo (che invece in questa occasione si sono presentati con una alleanza diversa). Francesco Rocca ha ottenuto il 53,88% contro Alessio D'Amato (Partito Democratico, Terzo Polo e Verdi) che si è fermato al 33,50% e Donatella Bianchi per il M5S, che ha ottenuto il 10,76%.

In Lombardia il Presidente di Regione uscente, Attilio Fontana, è stato riconfermato con il 54,67% di preferenze, contro il candidato sostenuto dal PD e dal M5S Pierfrancesco Majorino che si è fermato al 33,93% e Letizia Moratti per il Terzo Polo che ha ottenuto il 9,87%. Una sconfitta deludente per le opposizioni, che si aspettavano probabilmente di non ottenere una vittoria, ma quantomeno di mantenere gli stessi voti delle regionali precedenti.

Lazio, vince Rocca

Come ti avevamo spiegato nel nostro recap sulle proposte green dei candidati alle regionali, il tema più discusso e sentito nel Lazio è stato la costruzione di un termovalorizzatore per la città di Roma Capitale. L'impianto verrebbe utilizzato da tutta la Regione per smaltire i rifiuti che non possono essere riutilizzati e aveva diviso le opposizioni: Alessio D'Amato è per il sì, mentre Donatella Bianchi è per un intervento a momento che miri a ridurre il consumo di materie prime.

Francesco Rocca sul tema aveva prima espresso parere contrario, salvo poi ricredersi in vista delle Regionali. Il suo primo commento in un'intervista post-vittoria sul tema è stato: "Sono a favore del termovalorizzatore, incontrerò il sindaco Gualtieri per parlare della situazione della viabilità della zona, perché la sovrintendenza ha negato l'ampliamento dell'Ardeatina".

Abbiamo affrontato più volte il ciclo dei rifiuti, approfondendo diverse modalità di gestione di questo ciclo e le possibilità per farlo, tra cui quella del termovalorizzatore. L'impianto ha i suoi pro e i suoi contro, perché da una parte riduce sensibilmente la quantità di frazione secca da destinare in discarica, dall'altra "non è la migliore soluzione tra quelle possibili, al massimo può essere meno peggio di altre. La sua stessa presenza rischia di togliere importanza alla raccolta differenziata, in termini di obiettivi da raggiungere". Un impianto del genere infatti non è certificato dall'Unione Europea come rispettoso del principio del "Do no significant harm", che significa "Non arrecare danno". Questa struttura infatti produce CO2 anche se recupera energia bruciando i rifiuti, non rientra nelle linee europee in un'ottica di economia circolare e dal 2028 questi impianti, termovalorizzatori e inceneritori, non riceveranno più i "sussidi Ets". Sostanzialmente significa che gli impianti che emettono gas climalteranti dovranno pagare diritti di emissione da cui sono esclusi. Ti avevamo parlato poi del cosiddetto effetto "lock in", per cui si potrebbe verificare il rischio di legare la gestione del ciclo dei rifiuti a tecnologie costose e obsolete, per via del rapido sviluppo tecnologico.

L'unico modo per migliorare la gestione del ciclo infatti è l'aumento della raccolta differenziata, che nel Lazio è ancora troppo bassa. Secondo il report di Legambiente "Comuni ricicloni" il Lazio è maglia nera per la differenziata. Soltanto l'1,9% dei centri urbani è "rifiuti free", il Lazio quindi è la terzultima regione per raccolta differenziata, dopo Calabria e Sicilia. È necessario quindi migliorare l'impegno della Regione sulla selezione e separazione dei materiali, con una rete di centri diffusa in tutto il Lazio in grado di prevenire ulteriori crisi gestionali.

Lombardia, riconfermato Fontana

Vince nuovamente in Lombardia per la seconda volta Attilio Fontana, candidato di punta del centrodestra e già Presidente di Regione. In Lombardia avevamo approfondito il tema dei Trasporti con Pierfrancesco Majorino e Letizia Moratti, mentre Attilio Fontana non si era reso disponibile per un'intervista.

Se i candidati di opposizione proponevano una riforma del servizio pubblico dei trasporti regionali, ritenuto deludente, nel suo programma Fontana parla di Alta Velocità, potenziamento della Pedemontana. Sulla mobilità dolce e lo sharing è presente un breve accenno, senza spiegare né come né con quali fondi. Tra l'altro il Governo Nazionale, per decisione del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini ha azzerato nella legge di Bilancio il fondo per il potenziamento della rete di piste ciclabili.

La Lombardia, come sappiamo, è tra le regioni della Pianura Padana con il più alto tasso di inquinamento dell'aria in Europa. Questo fattore è determinato anche dal settore dei Trasporti. Per questo motivo non è possibile pensare a un futuro che miri soltanto a potenziare le reti ferroviarie nell'ottica di potenziare l'economia del territorio, ma andrebbero condotte anche delle analisi sui flussi per capire se il potenziamento di alcune tratte, come la Pedemontana per esempio o altre infrastrutture ferroviarie, stradali o autostradali, abbia senso o meno.

Sul trasporto pubblico invece, bene la volontà di rendere i convertire l'intero parco mezzi con alternative elettriche e a impatto zero. Servono però allo stesso tempo delle politiche mirate all'intermodalità del trasporto: permettere quindi ai cittadini di poter viaggiare in bici anche sui treni regionali, per far sì che questi non preferiscano utilizzare mezzi privati che inquinano.

Per concludere quindi, posto che è difficile immaginare un programma di governo completo di tutte le misure che potrebbero servire al territorio, la verità sta sempre nel mezzo. Ci auguriamo quindi che i vincitori di queste elezioni sappiano cogliere i suggerimenti delle opposizioni per il bene dei cittadini.