Riconoscimento facciale, droni e satelliti: il Parco Nazionale del Panda Gigante adotta un innovativo sistema di monitoraggio hi-tech

Anche la tecnologia va in aiuto alla specie dei panda. In Cina, il Giant Panda National Park, ha adottato dall’inizio di quest’anno un sistema per monitorare i panda attraverso videocamere, satelliti, droni e impianti di riconoscimento facciale.
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Gaia Cortese 5 Luglio 2022

In Cina, tra le province di Sichuan, Gansu e Shaanxi, su un'area di oltre 27mila chilometri quadrati, si estende il Parco Nazionale del Panda Gigante (o Giant Panda National Park), un parco realizzato con l’obiettivo di mantenere intatto l’habitat di questa specie e consentire alle  popolazioni di panda sparse su tutto il territorio di entrare in contatto tra loro e favorirne così la riproduzione.

Qui vivono infatti almeno 1800 panda, ma è la provincia di Sichuan a poter vantare la più grande popolazione di panda giganti in tutta la Cina: alla fine del 2015 proprio qui si contavano 1.387 panda selvatici e 364 panda in cattività, una popolazione che rappresentava, rispettivamente, il 74 per cento e l'86 per cento del totale del Paese.

Un elevato numero di esemplari della specie e soprattutto un territorio immenso da monitorare e quindi non facile da gestire che ha portato li Governo cinese a trovare una soluzione nella tecnologia.

In diversi punti del Parco Nazionale, infatti, sono entrati in funzione da inizio di quest'anno 596 videocamere, 45 telecamere a infrarossi droni e satelliti gestiti da una tecnologia messa a punto dal colosso Huawei, ossia il Digital Panda System.

Il Digital Panda System ha permesso di ridurre il rischio di incendi boschivi del 76 per cento rispetto a quanto registrato lo scorso anno nello stesso periodo. Non solo. Questa tecnologia presenta anche un ulteriore vantaggio: permette di sostituire i microchip dei panda con un impianto di riconoscimento facciale. In questo modo i panda che vivono all'interno del parco possono essere monitorati senza fare ricorso ad altri metodi invasivi come, per esempio, il microchip.

L'adozione di questa nuova tecnologia rappresenta uno strumento in più per salvaguardare la specie dei panda che, solo dopo diversi sforzi di conservazione raggiunti in Cina, è stata promossa dallo IUCN (International Union for Conservation of Nature) dalla categoria “in pericolo” a quella “vulnerabile”.