
Quando chiudeva gli occhi per andare a dormire, aveva solo un sogno: volare nello Spazio. A casa sua, a Malé, quel piccolo paesino della Val di Sole di appena 2000 anime, Samantha Cristoforetti si incantava a guardare Star Trek, immaginando il suo futuro proprio lì nel punto più lontano del cielo, dove solo sei nostri concittadini sono stati, nessuno dei quali prima di lei era una donna.
Il primo italiano in assoluto fu Franco Malerba nel 1992, quando Samantha aveva solo 15 anni, e di lì a 2 anni da Malé si sarebbe trasferita nel Minnesota, negli Stati Uniti D’America, per frequentare lì un anno di liceo, dopo aver aderito al programma Intercultura. Fu quello il primo passo del destino di cui lei, oltre ogni confine, voleva essere l’unica artefice. A 27 anni, nel 2004, Samantha si era già laureata in ingegneria meccanica e Scienze Aeronautiche, quest’ultima conseguita alla Federico II di Napoli con il massimo dei voti, 110 e lode.
Nel 2009 quella bambina che aveva fissato già il suo futuro con lo sguardo rivolto verso le stelle, è stata scelta dall’ESA tra 8500 candidati per entrare a far parte dell’Agenzia Spaziale Europea. Così, con la sua prima spedizione, Futura, AstroSamantha è diventata la prima donna Italiana a viaggiare nello Spazio, per eseguire una missione di ricerca, esplorazione, scienza e tecnologia, importante per l’umanità intera.
Nella prossima missione Samantha Cristoforetti assumerà il comando della Stazione Spaziale internazionale. Sarà la sesta donna della storia e la prima europea in assoluto. La sua carriera non è solo il nostro orgoglio, ma anche un esempio a cui ispirarsi, per credere in un sogno e lottare per raggiungerlo con determinazione e coraggio.