
È arrivato sulla cima del Kilimangiaro con la sola forza delle sue braccia, raccogliendo mezzo milione di dollari per fornire acqua pulita a 100.000 persone nell’Africa orientale; per questo Spencer West è soprannominato anche ‘il guerriero senza gambe'.
Quando è nato, i medici gli hanno diagnosticato la regressione caudale, una condizione molto rara che colpisce in media 1 persona su 60.000 nati. A causa di questa malformazione, le sue gambe e la colonna vertebrale non si sono sviluppate correttamente: “Sono nato con le gambe ma ho una malattia genetica che impedisce ai muscoli di funzionare, perciò a 2 anni hanno amputato le mie gambe fino al ginocchio. La speranza era che io potessi usare le protesi ma non riuscivo a muoverle, così quando ho compiuto 5 anni hanno amputate completamente gli arti inferiori”. A scuola Spencer veniva deriso continuamente dai bulli, ma questo non gli ha impedito di trovare la sua strada: “A 21 anni ho fatto coming out, ho detto alla mia famiglia che sono gay, e sono grato che loro mi abbiano sostenuto fin dall’inizio”. Dopo la laurea in Comunicazione, desiderava fare qualcosa di concreto per migliorare il mondo: “Nel 2008 un amico mi ha invitato a partire come volontario in Kenya, e quel viaggio ha cambiato per sempre la mia vita”. Così ha lasciato il suo vecchio lavoro, e nel 2012 ha compiuto la sua impresa più ambiziosa: insieme a due amici si è allenato per un anno intero e ha raggiunto la vetta del Kilimangiaro, la montagna più alta del continente africano, usando, per l’80% della scalata, soltanto la forza delle sue braccia.
Quell’iniziativa a scopo benefico gli ha regalato la popolarità, al punto che la cantante Demi Lovato nel 2014 lo ha voluto come ospite fisso dei suoi concerti. Da allora è diventato un oratore motivazionale a tempo pieno e ovunque si trovi, che sia sui social, nella scuole o in una azienda Spencer racconta la sua storia, per incoraggiare gli altri a spingersi oltre i propri limiti. Oggi, oltre a lottare affinché le barriere di ogni tipo vengano abbattute, dà voce alle persone con disabilità che fanno parte della comunità LGBT. A 40 anni Spencer non ha rimpianti e sta vivendo il suo più grande sogno, dimostrando che nella vita nessuna sfida è impossibile: “Solo perché il mondo dice che è impossibile, non significa che bisogna crederci”.