Sfruttamento degli animali nei circhi: l’Italia da che parte sta?

Animali ancora sfruttati nei circhi, incatenati in gabbia e costretti a continui spostamenti. Eppure in Italia una legge che parla di graduale superamento dello sfruttamento di animali nei circhi esiste già da quasi un anno. Cambierà qualcosa?
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Gaia Cortese 28 Novembre 2018

Confinati in spazi ristretti. Incatenati. Trasferiti di continuo da una città all'altra in box, camion o treni. Costretti a esibirsi. Allontanati troppo presto dalle loro madri. E' questa la condizione in cui si ritrovano gli animali utilizzati nei circhi, costretti a vivere lontano dal loro habitat naturale in condizioni aberranti e non sostenibili.

La legge

Eppure, nonostante gli italiani contrari ai circhi con animali (da 68,3& al 71,4%) e agli zoo (54,9%) siano in aumento (Rapporto Italia Eurispes 2016), in Italia siamo quasi ancora fermi a una legge di cinquant'anni fa, la Legge n.337 del 1968, che consente lo sfruttamento degli animali nei circhi. Quasi fermi, perchè un tentativo di cambiare le cose c'è stato.

Lo scorso novembre 2017 è stata approvata la nuova Legge del Codice dello Spettacolo n. 4652 che prevede il “graduale superamento” della presenza degli animali nei circhi e nelle attività dello spettacolo viaggiante. Una notizia che potrebbe far esultare gli animalisti, ma in verità dalla legge presentata e approvata in Commissione, è stata eliminata la parola “eliminazione”, riferita alla presenza di animali, per essere sostituita appunto "con graduale superamento". Non è stato tuttavia indicato un termine di tempo entro il quale questo "graduale superamento" dovrebbe essere fatto. E resta il dubbio che possa non accadere mai.

Le petizioni

Per questo il tema rimane sempre di grande attualità. Dopo la petizione "Per un circo senza animali" della LAV (Lega Anti Vivisezione) lanciata per chiedere al Governo di bloccare il continuo finanziamento pubblico ai circhi con animali (il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ogni anno elargisce agli spettacoli circensi cifre milionarie dal Fondo Unico dello Spettacolo), anche ELAN (Ente Liberazione Animali) lancia un'iniziativa contro il circo con gli animali e lo fa rivolgendosi questa volta a commercianti e cittadini. L'invito è quello di non affiggere locandine che pubblicizzano il circo con animali e di rimuoverle se già affisse, di non pubblicizzare in nessuna maniera l'evento, di non assistere agli spettacoli e di segnalare alle autorità competenti ogni possibile violazione, compresa l’affissione di manifesti e locandine non autorizzate.

Spettacoli senza animali

Un circo senza animali è possibile. Esistono tanti esempi da imitare. Con oltre 1500 artisti di cinquanta nazionalità diverse, il Cirque du Soleil è nato negli anni Ottanta e oggi è un circo riconosciuto a livello internazionale. Li abbiamo visti in occasione di EXPO Milano, ma il Cirque andrà in scena a breve con lo spettacolo TORUK a Torino (Pala Alpitour, dal 15 al 18 novembre) e a Bologna (Unipol Arena, dal 22 al 25 novembre), e tornerà a Milano al Mediolanum Forum di Assago dal 14 al 17 febbraio 2019.

Il Circo Medini ha fatto dell'assenza di animali nei propri spettacoli il suo punto di forza. Teatro, musica e cabaret d'altronde non prevedono l'attività di animali e numeri di verticalismo, acrobazie aeree e gag comiche riescono a intrattenere e meravigliare ugualmente il pubblico presente. E poi c'è Magdaclan, una compagnia di circo contemporaneo, formata da artisti provenienti dalle migliori scuole di circo tra Torino e Bruxelles, che portano in scena spettacoli dove l'immaginazione e il surreale dominano su tutto.

Spettacoli di teatro e circo, rigorosamente senza animali, sono offerti anche dal Circo Paniko. Nato nel 2009, questo circo è una delle prime una delle prime e più numerose compagnie di circo contemporaneo in Italia che fonde tecniche circensi, musica dal vivo, teatro, danza e acrobatica.

Se il circo con gli animali ha ormai fatto la sua storia, è doveroso aprirsi a un'alternativa che non preveda lo sfruttamento degli animali. Questo non significa che l'arte circense debba finire, ma che sì, deve prendere un'altra direzione. All'interno dell'Unione Europea sono già 18 i Paesi che hanno vietato o ristretto lo sfruttamento di animali nei circhi. Quanto impiegherà l'Italia per accodarsi?

Cirque du Soleil