Sonia Guajajara: la prima ministra dei popoli nativi, indigena, anticapitalista ed ecosocialista

Chi è Sonia Guajajara e qual è il suo passato da attivista contro il cambiamento climatico e la tutela dei popoli indigeni? La prima ministra indigena del nuovo governo Lula è attualmente tra le 100 persone più influenti al mondo, secondo la classifica del Time.
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Francesco Castagna 2 Gennaio 2023

"Così cambieremo il Brasile", aveva detto alla vigilia del voto il neo-presidente del Brasile Luiz Ignacio da Silva, Lula. Appena arrivato al governo del Paese ha istituito un nuovo ministero per la tutela dei popoli indigeni e ha affidato la sua guida a Sonia Guajajara.

Per il Brasile è una novità: Guajajara è la prima indigena a ricoprire questo ruolo, ma anche la prima donna nel 2018 a correre per la vicepresidenza del paese.

Tornano promesse come "bisogna difendere la cultura dei popoli indigeni", non solo foresta amazzonica, ma anche "la difesa della foresta atlantica" (che si affaccia sull'oceano e  si estende da Rio Grande do Norte a Rio Grande do Sul, mentre verso l'interno in Paraguay fino a Misiones, in Argentina), e ancora "serve una riforma sull'agricoltura".

Il 1 gennaio 2023 il presidente Lula ha annunciato la sua lista dei ministri e si è tenuta la cerimonia di giuramento del nuovo governo.

"Mi sento molto onorata e felice di questa nomina. Più che un risultato personale, questo è un risultato collettivo dei popoli indigeni del Brasile, una pietra miliare nella nostra storia di lotta e resistenza. La creazione del Ministero dei Popoli Indigeni è la conferma dell'impegno che il Presidente Lula ha preso nei nostri confronti, garantendoci autonomia e spazio per prendere decisioni sui nostri territori, sui nostri corpi e sui nostri modi di vivere", ha dichiarato Sonia Guajajara dopo aver appreso della sua nomina.

Ma se è una novità la nomina della prima ministra indigena del paese non è nuovo invece il suo attivismo sulle questioni ambientali. Già candidata, come ti ho anticipato, alla vicepresidenza con Guilherme Boulos, Guajajara ha dimostrato che le istanze dei popoli indigeni non devono più essere solamente difesi, ma c'è bisogno di una partecipazione attiva e di occupare lo scenario politico brasiliano. E così ha fatto, diventando la prima deputata indigena eletta nello Stato e l'indigena con il voto più alto della storia.

Chi è Sonia Guajajara

Nata nella terra indigena di Arariboia, nello Stato del Maranhão, Guajajara appartiene al popolo Guajajara/Tentehar e da anni lotta per cause sociali e ambientali. È stata un membro del Coordinamento delle organizzazioni e articolazioni dei popoli indigeni del Maranhão (Coapima), del Coordinamento delle organizzazioni indigene dell'Amazzonia brasiliana (COIAB) ed è stata coordinatrice esecutiva dell'APIB (Articolazione dei popoli indigeni del Brasile).

Fa parte di PSOL, Socialismo e Liberdade, il partito per la quale è stata eletta e che ha avuto un ruolo fondamentale nella lotta dei popoli indigeni contro il "marco temporàl". Per anni ha portato le sue battaglie fino a Bruxelles, al Parlamento europeo, e ad altri altri organismi internazionali per denunciare le politiche dell'ex presidente Jair Bolsonaro.

"Il Brasile è al centro delle discussioni sulla crisi climatica e, sebbene noi Popoli Indigeni siamo solo il 5% della popolazione mondiale, siamo responsabili di oltre l'80% della protezione ambientale del mondo. Pertanto, il mio lavoro come ministro sarà anche quello di chiedere risorse straniere che possano contribuire alla conservazione ambientale dei biomi brasiliani e sostenere le richieste dei popoli tradizionali in Brasile e nel mondo", ha spiegato la neo ministra.

Presentata dal PSOL come candidata indigena, anticapitalista ed ecosocialista, Guajajara negli anni si è fatta spazio tra le varie candidature politiche fino a rientrare nella top100 del Time delle persone più influenti al mondo.

I suoi discorsi sono molto apprezzati anche per la sua presenza scenica, nel 2017 infatti la cantante Alicia Keys le ha ceduto il palco del Rock in Rio per parlare del PL 490/2007, il progetto di legge governativo di cui avevamo già parlato con il capo indigeno Adriano Karipuna.

Se approvato, il testo avrebbe minacciato i popoli indigeni, che secondo i proprietari terrieri avrebbero dovuto fornire una prova certificata della loro presenza da prima del 5 ottobre ottobre 1988, giorno della promulgazione della Costituzione brasiliana.

Il discorso ha ricevuto una standing ovation dal pubblico, che l'hanno acclamata con slogan come "Fora Temer!" ("Fuori Temer", l'ex presidente del Brasile, poi arrestato per corruzione nella costruzione di una centrale nucleare).

Diritti dei popoli indigeni

In quanto guardiani dei territori e della Natura, negli anni i popoli nativi hanno ottenuto sempre più riconoscimenti. Dalla Dichiarazione dei diritti dei popoli indigeni delle Nazioni Unite del 2007, passando per l'appello del Segretario Generale delle Nazioni Unite Guterres di quest'anno, che ha sottolineato la necessità che gli Stati membri attuino la Dichiarazione dei diritti dei popoli indigeni, fino al riconoscimento del loro ruolo, ottenuto al termine della Cop15.