Trentino, Fugatti approva la legge per abbattere otto orsi all’anno

L’approvazione della legge voluta da Fugatti sull’abbattimento degli esemplari di plentigradi in Trentino ha subito scatenato la reazione delle associazioni.
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Francesco Castagna 5 Marzo 2024

Era stata annunciata ed è stata approvata in Consiglio della Provincia autonoma di Trento: la legge che permetterebbe l'abbattimento di otto esemplari di orso all'anno è passata dopo diversi incontri con il Governo per trovare una soluzione, e altrettanti scontri con le associazioni animaliste e ambientaliste, che stanno cercando di contrastare le politiche del Presidente Fugatti da tempo.

Dal canto suo, la Giunta provinciale e l'assessore Failoni lo definiscono un "Passo in avanti frutto di un accordo col Governo. Necessario per contenere la crescita e garantire la sicurezza". In un video diffuso sui suoi canali social, il presidente Fugatti ha spiegato che, dal momento che nessun Paese all'estero sarebbe disposto ad accogliere gli orsi, l'unica soluzione è l'abbattimento: o tramite cacciagione, oppure per prelievo e soppressione.

Il 5 marzo poi ha scritto: "Come avevamo promesso ieri sera, in consiglio provinciale, abbiamo approvato la legge che prevede l'abbattimento di 8 orsi pericolosi all'anno in Trentino per i prossimi tre anni. La nostra priorità è garantire la sicurezza dei trentini e tutelare gli allevamenti e le aziende agricole di montagna. La pubblica amministrazione non può fare un passo indietro rispetto alla tutela delle persone e della sicurezza pubblica: gli orsi pericolosi vanno abbattuti".

Dure le critiche da parte di LAV e Oipa, che denunciano la mancata attuazione del piano PACOBACE e la volontà da parte di Fugatti di ignorare qualsiasi alternativa possibile.

LAV la definisce "la legge ammazzaorsi"che violerebbe la direttiva europea. Per questo motivo, LAV chiede a Bruxelles di aprire una procedura d'infrazione contro la Provincia di Trento e il Governo.  In più, l'associazione animalista e ambientalista ricorda in un comunicato che gli atteggiamenti criticati da Fugatti sarebbero dovuti a una cattiva gestione del territorio: cassonetti non protetti, cibo di origine antropica, postazioni di foraggiamento.

"Non avendo adottato adeguate misure di prevenzione per mettere in sicurezza residenti, escursionisti e animali, il presidente della Pat, Maurizio Fugatti, la sua Giunta e ora anche il Consiglio provinciale hanno dimostrato di ragionare solo in termini di abbattimento contro ogni normativa europea, nazionale e contro l’articolo 9 della Costituzione, che tutela la biodiversità", afferma l'Oipa, dichiarando di voler ricorrere alla "procedura EU Pilot innanzi la Commissione europea e l’impugnazione innanzi al Tribunale di giustizia amministrativa di Trento di ordinanze e decreti del presidente Fugatti nel caso individui singoli esemplari da abbattere, con riserva di ricorrere alla Corte Costituzionale, ricorso alla Consulta possibile anche in eventuali procedimenti penali o civili".