Tumori nel 2018: il più diagnosticato è alla mammella, ma cresce l’indice di sopravvivenza

Secondo il nuovo report “I numeri del cancro in Italia 2018”, le diagnosi di tumore sono in aumento rispetto allo scorso anno, ma la mortalità è in diminuzione e l’aspettativa di vita sale. C’è bisogno di interventi mirati e programmi di screening più diffusi anche nelle regioni del Sud Italia.
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Sara Del Dot 19 Ottobre 2018
* ultima modifica il 22/09/2020

373.000 diagnosi solo nel 2018 (oltre quattromila in più rispetto all’anno scorso), in media tre decessi ogni 1000 individui, e il tumore oggi più diffuso è quello alla mammella. Ma l'indice di sopravvivenza sale. Sono solo alcuni dei dati disponibili nell’ultima edizione del report I numeri del cancro in Italia 2018, nato dalla collaborazione tra AIOM (Associazione italiana di Oncologia Medica) ed AIRTUM (Associazione Italiana Registri Tumori) a cui si sono aggiunti i contributi di Fondazione Aiom e Passi, quest’anno alla sua ottava edizione. Il documento, pubblicato a settembre, riporta tutti i dati riguardanti i tumori in Italia nel 2018: incidenza, diagnosi, mortalità e sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi, trend nazionali e internazionali. Si tratta quindi di un documento che fornisce informazioni fondamentali per mettere in campo controlli più mirati Regione per Regione, ma anche in base al genere e all’età.

I tumori più frequenti nel 2018

All’interno del report si legge che il numero stimato di diagnosi di tumore nell’anno 2018 è di circa 373.300, di cui 194.800 negli uomini e 178.500 nelle donne. Si parla di una media di circa 1000 diagnosi di cancro ogni giorno. Complessivamente, il tumore più frequente diagnosticato nell’ultimo anno è la neoplasia della mammella, (52.800 nuovi casi), seguito da quello del colon-retto e del polmone. Ma la frequenza varia a seconda del genere.
Per quanto riguarda gli uomini, i tumori maggiormente riscontrati sono:

  1. Prostata (18%)
  2. Colon-retto (15%)
  3. Polmone (14%)
  4. Vescica (11%)
  5. Fegato (5%).

Nei giovani è inoltre piuttosto frequente il cancro al testicolo, mentre gli anziani sono più soggetti al tumore alla prostata.

Per quanto riguarda, invece, le donne, le diagnosi più frequenti sono state di:

  1. Neoplasia della mammella (29%), che rappresenta il caso più frequente in qualsiasi fascia d’età e la prima causa di mortalità.
  2. Colon-retto (13%)
  3. Polmone (8%)
  4. Tiroide (6%)
  5. Corpo dell’utero (5%).

I tumori più mortali

In Italia, i tumori sono la seconda causa di morte dopo le malattia cardio-circolatorie. Ogni anno, in Italia, avvengono in media 3 decessi per tumore ogni 1000 persone. In pratica, ogni giorno muoiono 485 persone a causa di un tumore. Complessivamente, la causa principale è il tumore al polmone, che rappresenta il 19% dei casi, anche se riguarda di più la popolazione maschile (26%), seguito da quello al colon-retto e dalla neoplasia alla mammella, che è invece la principale causa di mortalità per le donne (17%).

Aumenta la sopravvivenza

Grazie probabilmente anche a un consistente aumento delle attività di diagnosi precoce, la sopravvivenza al tumore continua ad aumentare. Nel 2018, sono circa 3 milioni e 400mila le persone che sopravvivono dopo la scoperta della malattia, e una persona su quattro è tornata ad avere la stessa aspettativa di vita del resto della popolazione. Inoltre il 63% delle donne e il 54% degli uomini superano i cinque anni dalla diagnosi. I tassi migliori di sopravvivenza sono stati registrati in Emilia Romagna, Toscana e Veneto, mentre il Sud Italia si è posizionato in coda, con Sicilia, Sardegna e Campania, forse a causa di una scarsa adesione alle campagne di screening.

Grazie a questa enorme quantità di dati, di cui ho riportato soltanto una millesima parte, è possibile mettere in campo misure di controllo e diagnostiche più mirate e controllate, tenere monitorati i trend nelle varie Regioni e capire in che direzione si sta muovendo l’Italia in campo oncologico e di cura del paziente.

Fonti| Report "I numeri del cancro in Italia" di AOIM

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.