Un anno di sport gratuito per le persone con disabilità. Il progetto di Adaptive CrossFit di Sara Nicolis

Il CrossFit non è una disciplina riservata solo ai “forzuti”. A dimostrarlo è il progetto di Adaptive CrossFit di Sara Nicolis, istruttrice e proprietaria di un box in provincia di Monza, che ha deciso di offrire un anno gratuito di allenamenti alle persone con disabilità cognitive e fisiche che hanno voglia di mettersi alla prova.
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Gaia Cortese 15 Aprile 2021

"Sembra sempre impossibile, finché non viene fatto". A dirlo è stato Michael Jordan, uno dei più grandi campioni di basket, ma oggi a renderlo possibile è Sara Nicolis, istruttrice di CrossFit di secondo livello e specialista in CrossFit Adaptive, che ha deciso di offrire un anno di sport gratuito alle persone disabili, private non solo dell’attività fisica, ma anche della socializzazione a causa della pandemia.

“Insegno CrossFit da ormai sette anni, ma da quando quattro anni fa, ho iniziato a insegnare in un box tutto mio, ho inserito nei corsi anche persone con disabilità fisiche e cognitive – spiega Sara -. Il CrossFit non è solo per chi vuole mettere su muscoli, ma per tutte quelle persone che vogliono mettersi alla prova e raggiungere un obiettivo. Questa attività è davvero adattabile a tutti, ma probabilmente il 90 per cento dei disabili non sa nemmeno che esista, nonostante negli Stati Uniti, anche per loro, sia ormai diventata una disciplina sportiva ufficiale.

“Ho una struttura e ho del tempo da dedicare – continua Sara -. Così ho avuto l’idea di offrire un anno di sport gratuito alle persone disabili. Per me insegnare CrossFit è un modo per fare qualcosa per chi è meno fortunato e ho pensato: perché non fare qualcosa in cambio di nulla?"

Nel box di CrossFit di Sara Nicolis ogni giorno c’è una tipologia di allenamento diversa. Il lavoro dell’istruttrice consiste nel programmare gli esercizi da fare e nello spiegare poi in palestra come eseguirli in maniera corretta. La particolarità è che l’esercizio fisico è identico per tutti, non ci sono differenze tra normodotati e disabili. Una persona con disabilità non correrà i 400 metri, ma solo i 100, per fare uno squat, lo farà alzandosi e sedendosi da uno scatolone di legno, ma l’esercizio è uguale per tutti. Il bello del CrossFit è proprio questo: si adatta a tutti, dalla casalinga che fino a ieri non ha fatto sport, ma che allenandosi riesce ad arrampicarsi sulla fune, al ragazzo con disabilità che impara a sollevare un bilanciere.

“Il progetto Adaptive CrossFit ha avuto inizio con un ragazzo di 18 anni disabile che ormai seguo da oltre due anni. Per lui non c’era una classe in palestra dove potersi infilare e fare sport – continua Sara -. Prova a immaginare cosa voglia dire per un ragazzo appena maggiorenne, che già frequenta la maggior parte del suo tempo un centro diurno per disabili, potersi allenare in una palestra con persone normodotate: è un ragazzo con delle disabilità, è vero, ma è pur sempre un ragazzo di 18 anni”.

La particolarità del CrossFit? È uno sport che ti permette di fare qualcosa che non pensavi di poter fare. Ma non ci sono solo i vantaggi dal punto di vista fisico (aumento della forza, perdita di peso, tonificazione dei muscoli), c'è anche l‘aspetto psicologico: poter apprezzare il proprio corpo per quello che si riesce a fare. Perché l’obiettivo è assolutamente personale.

"Il ragazzo un po’ secco non solleverà pesi enormi, ma correrà più veloce, mentre il ragazzo più robusto tirerà su la barra più facilmente. Il CrossFit è uno sport fatto di attività ed esercizi vari: c'è il cardio, la pesistica, non è possibile che non si trovi una cosa che ti venga facile – spiega Sara Nicolis -. Così anche un disabile a cui manca magari un arto superiore o inferiore riconosce di poter diventare competitivo dove magari non avrebbe mai potuto immaginare di poterlo essere. Oltretutto con la varietà di esercizi svolti in un allenamento di CrossFit, è innegabile che si acquisti una maggiore autonomia nei movimenti, una maggiore sicurezza in se stessi, e questo è molto importante. Un “banale” esercizio alla barra può aiutare un disabile a rimettersi sulla sedia a rotelle da solo. Il CrossFit aiuta a sentirsi più forti, ma anche più sicuri di sé e, quello step in più che puoi fare in palestra, è uno step in più nella vita di ogni giorno, anche fuori dalla palestra".

L'invito è quindi aperto a tutti, purché ci si presenti in palestra con la voglia di fare questo step: “Spero che tra i ragazzi e le ragazze disabili che verranno gratuitamente nel mio box ci siano persone determinate che abbiano realmente voglia di fare, e che soprattutto prendano parte a questo progetto inclusivo con la volontà di portarlo avanti insieme – conclude l'istruttrice -. Io ti regalo un anno del mio tempo, ma voglio che tu venga almeno 2 o 3 volte a settimana per un periodo di minimo 6 mesi e massimo un anno. Solo così può essere il migliore tempo investito sia per me che per te”.