Un hamburger McDonald’s ancora intatto dopo 10 anni e i rischi di mangiare spesso fast food

La prova più tangibile del fatto che il cibo dei fast food faccia male è esposta in Islanda, a Reykjavik, in cui sono esposti gli ultimi hamburger e patatine venduti nel Paese, nel 2009. Dopo 10 anni erano ancora intonsi.
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Evelyn Novello 8 Marzo 2024
* ultima modifica il 10/03/2024
In collaborazione con Dott. Simone Gabrielli Biologo nutrizionista

L'ultimo hamburger McDonald's venduto in Islanda risale a parecchio tempo fa, per la precisione al 2009. Lo stesso hamburger è ancora visibile perché è conservato ed esposto in una teca di vetro al Bus Hostel di Reykjavik. La cosa più incredibile è che panino e patatine della notissima catena di fast food sono ancora integri, o meglio, lo erano sicuramente fino al 2019, ultima data riportata sulla webcam che li filmava in tempo reale.

Che siano 10 anni o di più, il fatto che un alimento resti inalterato per così tanto tempo ci deve far pensare alla qualità dei suoi ingredienti. Quanti conservanti sono stati usati? Qual è la percentuale di carne all'interno e come è stata trattata? La fama del fast food è talmente pessima da essere chiamato "cibo spazzatura" perché, come ti aveva spiegato la dott.ssa Soligon, biologa nutrizionista, il fatto che si chiami "fast" ti dovrebbe già far storcere il naso. La velocità è ciò che più lo caratterizza, sia nella preparazione che nel consumo finale, il tutto a un costo irrisorio, e questo a discapito della qualità.

Eppure, quante volte in fila al McDrive troviamo famiglie con bambini? Proprio i bambini sono una categoria a rischio di obesità e sarebbe bene preservarli dalle cattive abitudini fin da piccoli. "I cibi nei fast food – ci spiega il dott. Simone Gabrielli, biologo nutrizionista – sono spesso ricchi di calorie, grassi saturi, zuccheri semplici, sale e contendono pochi micronutrienti essenziali come vitamine e minerali. Il più grosso problema nell'immediato è proprio l'enorme quantità di calorie.

"L'obesità – continua l'esperto – è un fattore di rischio per le malattie croniche e se presente in età pediatrica si associa ad una precoce insorgenza di patologie come diabete di tipo 2 o problemi cardiovascolari. Il consumo frequente di cibi da fast food può incidere sullo stato di salute e diventare un comportamento che potrebbe diventare una costante. Meglio insegnare fin da subito le buone abitudini alimentari per evitare ripercussioni future sulla salute".

Ma quindi, se proprio ci vogliamo togliere uno sfizio, ogni quanto si può fare? "Meglio mai, se proprio vi piace e non ne potete fare a meno, diciamo una volta a settimana, premettendo di mangiare bene nei rimanenti giorni. Suggerisco comunque di provare a replicare le ricette da fast food in casa utilizzando ingredienti migliori e cercando di equilibrare meglio il contenuto di sale, grassi e zuccheri" conclude il nutrizionista.

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.