Un milione di specie a rischio, il WWF accusa i governi: “Basta promesse vuote”, servono azioni per tutelare la biodiversità

In vista dell’inizio dei negoziati dell’Onu sulla biodiversità arriva un nuovo durissimo report del WWF: gli impegni politici presi dai Paesi finora non bastano a invertire la rotta entro il 2030, bisogna migliorare la bozza dell’accordo stilata fin qua, “poco ambiziosa e limitata”, per rimediare a quella che viene definita “una catastrofica perdita di natura”.
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Martina Alfieri 11 Marzo 2022

A pochi giorni dall’inizio dei negoziati della Nazioni Unite sul tema della biodiversità, il WWF ha pubblicato un nuovo report che non fa sconti a nessuno: i governi, finora, non si sono impegnati a sufficienza per invertire la curva delle perdite naturali da qui al 2030. In questo momento, sul nostro Pianeta vivono un milione di specie a rischio di estinzione, una situazione che potrà solo peggiorare se i leader mondiali non tradurranno le loro promesse in azioni concrete.

Il report “Bridging the Gap: Translating political commitments into an ambitious Global Biodiversity Framework” (Colmare il divario: trasporre gli impegni politici in un ambizioso accordo globale sulla biodiversità) passa in rassegna i principali impegni assunti a livello internazionale nella bozza dell'Accordo globale sulla biodiversità, che dovrebbe definire delle linee guida per contrastare il degrado ecologico nel corso di questo decennio.

L’attuale catastrofica perdita di natura sta aumentando la nostra vulnerabilità alle pandemie, inasprendo gli impatti del cambiamento climatico e minacciando sia i nostri mezzi di sussistenza, sia l’economia globale. I leader stanno perdendo di credibilità e devono agire ora per colmare il divario tra gli impegni nature-positive e la bozza di Accordo globale sulla biodiversità al 2030 (GBF 2030), oggi troppo poco ambiziosa e limitata”, ha dichiarato Marco Lambertini, direttore generale WWF Internazionale.

Stiamo attraversando la sesta estinzione di massa e, secondo il WWF, tutti i Paesi dovrebbero scegliere di intervenire con azioni più decise a tutela della biodiversità. Nello specifico, il report individua alcune aree in cui occorre che l’Accordo globale venga migliorato: ad esempio, si propone di inserire nella bozza l’impegno a prevenire l’estinzione delle specie che risultano essere minacciate già nel 2022 e a favorire l’aumento delle popolazioni delle specie che si ha l'obiettivo di recuperare entro il 2030.

L’Accordo globale sulla biodiversità può diventare un’occasione importante per proteggere le specie più vulnerabili, e ogni Paese avrà il compito di fare la sua parte per contenere le perdite entro il 2030. All’Italia, in particolare, il WWF chiede di definire e approvare una Strategia Nazionale per la Biodiversità che possa indirizzare le attività di salvaguardia ambientale anche a livello locale.