Yoga: la posizione dell’albero per aiutare il tuo equilibrio

Se non indicato espressamente, le informazioni riportate in questa pagina sono da intendersi come non riconosciute da uno studio medico-scientifico.
Non esiste in natura nulla di più solido e stabile di un albero, con le sue radici ben piantate sulla terra, e i rami che si piegano verso il cielo. Anche tu puoi diventare dritto come un albero, migliorando equilibrio e postura. Ti basta praticare Vrikshasana ogni giorno, per pochi minuti. Ecco come fare.
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Paola Perria 19 Marzo 2019

Uno degli obiettivi che si prefigge chi comincia a praticare regolarmente gli esercizi (asana) di hatha yoga è quello di migliorare la propria postura e l’equilibrio. La posizione di questo asana – il termine sanscrito vriksha significa appunto albero – è perfetta per questo scopo, e non a caso viene anche definita posizione su una gamba sola.

Difficile? Non esattamente, tuttavia, se ti senti un po’ instabile sulle tue ginocchia, e hai timore di cadere, prova, almeno per i primi tempi, ad eseguire vrikshasana vicino a ad una parete, ad una sedia o ad un tavolo… insomma ad una superficie stabile a cui tu ti possa appoggiare. Posso assicurarti che se sarai costante in breve tempo potrai fare questo esercizio dovunque, meglio ancora se nella natura, magari proprio vicino a quegli alberi a cui dovresti un po’ somigliare… Iniziamo!

Posizione di partenza

In piedi, lentamente, piega la tua gamba destra in modo da poggiare la pianta del piede destro sull’interno coscia della gamba sinistra. Se riesci, cerca di far in modo che il tallone tocchi quasi l’inguine, altrimenti, se sei alle prime armi, andrà benissimo anche poco sopra il ginocchio. Essenziale che la gamba risulti piegata ad angolo retto. Rimani immobile respirando normalmente e poi cambia gamba ripetendo lo stesso movimento.

Posizione delle braccia

Per praticare correttamente questo asana, è necessario far corrispondere, alla posizione base della parte inferiore del corpo, che come hai visto risulta in equilibrio su una gamba sola, dei movimenti delle braccia che servono a “completare” la figura dell’albero e che hanno gradi progressivi di difficoltà. Dovrai arrivare a eseguirle tutte di seguito. Ti consiglio, prima di lavorare sulla parte superiore del corpo, di prendere dimestichezza con la posizione di partenza, finché non sarai sicuro di non perdere l’equilibrio.

  • Posizione a) Congiungi le braccia unendo le mani come se stessi pregando, all’altezza del cuore
  • Posizione b) Braccia ai fianchi, poi sollevale lateralmente e lentamente fino a raggiungere una distanza dal corpo di 30-40 cm. Congiungi pollice ed indice mentre le altre dita saranno distese e attaccate le une alle altre
  • Posizione c) Parti dalla posizione a, quindi solleva le braccia e le mani congiunte in preghiera sopra la testa
  • Posizione d) Braccia e gomiti distesi dietro il busto, congiungi le mani in preghiera rivolgendole verso l’interno e spingi le braccia verso l’alto

Durata della posizione dell'albero

Prevedi 10 secondi minimo per ogni gamba, comprensivi di movimenti delle braccia. Esegui due esercizi per gamba, inizialmente, aggiungendo una ripetizione alla settimana. Quando avrai raggiunto la tecnica di perfetta esecuzione della posizione dell’albero, riuscirai a praticarlo per sette volte di seguito per gamba. Non di più. Durante l’asana respira normalmente.

Benefici della posizione dell'albero

Come ti dicevo in apertura di articolo, la posizione dell’albero è l’asana dell’equilibrio, ma praticandolo con costanza verrai premiato da altri benefici effetti. Questo esercizio, infatti, stimola positivamente tutta la parte superiore del corpo e in particolare cervello, nervi cranici, cuore e polmoni. Oltre al senso dell’equilibrio, ne ricaverai una migliore priopercezione. Cos’è? La percezione del tuo corpo statico nel tempo e nello spazio, una facoltà indispensabile per raggiungere e mantenere una condizione di stabilità psico-fisica. Come a dire: solido e “centrato” come un albero, radicato alla terra, ma proteso verso le nuvole.

Fonte| “Yoga”, Carlo Patrian, Sperling&Kupfer edizioni, Milano 1972