10 pazienti americani sono stati infettati dall'ameba mangia-cervello (Acanthamoeba) dopo aver eseguito più volte lavaggi nasali e 3 di loro sono morti. Questo è quanto riportato dagli esperti dei Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) che hanno sintetizzato la loro ricerca in un articolo pubblicato sulla rivista Emerging Infectious Diseases.
Le infezioni si sono verificate tra il 1994 e il 2022, ma solo 9 casi si sono verificati nell'ultimo decennio. L'età mediana dei pazienti era di 60 anni e tutti e 10 i pazienti avevano almeno una condizione che li rendeva immunocompromessi, nella maggior parte dei casi il cancro. Quattro pazienti su 5 con cancro avevano anche la leucemia linfocitica cronica, 7 di loro avevano una storia di sinusite cronica, "quindi potrebbe esserci stato un ritardo nell'identificazione dei sintomi, e questo ha consentito la diffusione ad altri sistemi di organi in questi pazienti" hanno specificato i ricercatori.
I pazienti colpiti dall'infezione hanno riferito di aver eseguito risciacqui nasali prima di ammalarsi. La maggior parte faceva risciacqui da mesi o addirittura per anni e almeno la metà utilizzava acqua del rubinetto.
L'Acanthamoeba si trova nel suolo e in molti tipi di acqua, tra cui laghi, fiumi e acqua del rubinetto e può causare cheratite, "un'infezione dell'occhio che non si diffonde in altre parti del corpo però che, a volte, può causare altre gravi infezioni, tra cui encefalite amebica, infezioni del sistema nervoso centrale, malattie cutanee, rinosinusite, malattie polmonari e osteomielite – spiegano i ricercatori – Le persone a più alto rischio di infezione sono quelle che hanno subito trapianti di organi o di cellule staminali, cancro (in particolare tumori ematologici), HIV o diabete mellito".
Considerando che di solito sono i bambini i principali fruitori dei lavaggi nasali, come farlo in sicurezza? "Non va assolutamente usata l’acqua del rubinetto – spiega la dott.ssa Elena Bozzola, consigliera nazionale della società italiana pediatria – si devono, invece, preferire soluzioni isotoniche, come la soluzione fisiologica con una concentrazione di sale al 0.9%, o quelle ipertoniche, con una concentrazione di cloruro di sodio al 3%. Quest'ultima è indicata soprattutto per i bambini più grandi, quelli affetti da forti raffreddori e che soffrono di allergie".
In ogni caso no ad acque non sicure. "Vanno usate acque o sterili o provenienti da sorgenti termali. – conclude la dottoressa. – Usare un'acqua potenzialmente contaminata non è una buona cosa soprattutto nei bambini e nei soggetti fragili".
Fonte | Centers for Disease Control and Prevention