Amsterdam sta risolvendo la gestione dei rifiuti e l’agricoltura insostenibile grazie all’urina

Avevi mai sentito parlare di questa iniziativa decennale della Capitale olandese? Qui ti spieghiamo i benefici legati all’ottenimento di fertilizzanti naturali.
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Francesco Castagna 25 Gennaio 2024

Da oltre dieci anni Amsterdam, la capitale olandese, sta utilizzando l'urina di cittadini e turisti per creare fertilizzanti biologici. Se la cosa potrebbe crearci all'inizio un po' di disgusto, approfondendo questa scelta scopriremmo che invece si tratta di un'ottima trovata. I fertilizzanti in Europa vengono utilizzati soprattutto nel settore dell'agricoltura, quella intensiva per sostenersi non riesce a far ricorso esclusivamente a quelli di origine naturale (feci, urina, etc), ma ha bisogno di realizzare dei composti chimici che se da una parte servono per far crescere in maniera rigogliosa le piante, dall'altra, a lungo andare, sono un danno per l'ambiente, per la fauna e anche per gli esseri umani. L'uso eccessivo dei fertilizzanti e di pesticidi contribuisce al deterioramento del suolo. Non solo, perché questi prodotti a lungo andare vengono assorbiti dal terreno e finiscono nelle falde acquifere, causando il progressivo inquinamento di fiumi e laghi e la proliferazione di alghe in corsi e specchi d'acqua. Quest'ultimi organismi, a loro volta, tolgono ossigeno alle specie marine, che rischiano di morire perché si trovano in un ambiente contaminato.

Utilizzare eccessivamente questi prodotti è una scelta insostenibile. A riconoscerlo è stata anche l'Unione europea, che nell'ultima PAC (Politica agricola comunitaria) si è posta come obiettivo la riduzione del loro uso del 20% entro il 2030. Amsterdam quindi è stata una delle prime città ad aver anticipato ciò che è stato poi deciso da tutti gli Stati europei soltanto dieci anni dopo. Nel 2019 l'attuale ministra dell'Ambiente Stientje van Veldhoven-van der Meer, quando all'epoca era Segretaria di Stato per le infrastrutture e la gestione delle acque, aveva realizzato un documento all'interno del quale venivano analizzate le strategie dei Paesi Bassi sull'economia circolare, tenendo come orizzonte il 2050.

L'urina come possibile fertilizzante

E sì, tra le tante opzioni per favorire l'economia circolare c'è anche l'urina. Questo liquido infatti contiene azoto, potassio e fosforo, tutte sostanze che vengono utilizzate per realizzare i fertilizzanti chimici a uso industriale. Puntare sull'urina è conveniente, il documento infatti spiega che: "grazie all'estrazione del fosfato dalle acque reflue di Amsterdam, si possono risparmiare 400.000 euro all'anno e fertilizzare 10.000 campi da calcio". D'altronde, se già utilizziamo le feci degli animali per concimare ciò che mangiamo, perché sprecare la nostra urina?

Per questo motivo la Capitale olandese ha pensato di sfruttare gli orinatoi (i famosi "vespasiani") per ricavare fertilizzanti naturali da riutilizzare poi nel campo dell'agricoltura. "L'urina raccolta viene prima sottoposta a un processo di fermentazione. In uno speciale reattore di struvite viene poi aggiunto magnesio e prodotto fosfato che può essere utilizzato come fertilizzante. Il processo è tanto promettente quanto prezioso, dal momento che le miniere da cui si estrae attualmente il fosfato rischiano di esaurirsi in altri 50 anni", si legge poi nel documento.

La disponibilità delle sostanze

Si apre quindi tutto un dibattito legato alla disponibilità dei mezzi e dei soldi per realizzare i fertilizzanti. In Africa ci stanno provando da tempo, le economie dei Paesi africani si basano principalmente sull'agricoltura e la mancanza di un'eccessiva disponibilità economica ha fatto sì che questi Paesi siano stati i primi a muoversi in questa direzione. Non solo, perché anche la Francia è riuscita a produrre il primo fertilizzante naturale da urina, disponibile a livello commerciale. A tal proposito, il Prof. Marco Trevisan, Preside della facoltà di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, ci aveva detto"In Italia lo vedo possibile nei bagni pubblici o nelle stazioni di sosta lungo l'autostrada, più che nelle abitazioni. Sicuramente è necessario sviluppare un metodo standardizzato che separi, ad esempio, le persone che assumono medicinali e che prevenga la presenza di patogeni".

In futuro ci sarà sempre più bisogno di pensare a soluzioni circolari per ricavare sostanze e materie prime. Coldiretti infatti aveva denunciato il caro-concimi/fertilizzanti a causa dello scoppio del conflitto russo-ucraino. La Russia infatti, fino a prima dello scoppio della guerra, era una delle principali esportatrici di fertilizzanti in tutto il mondo. "La guerra sta innescando un nuovo cortocircuito sul settore agricolo nazionale che ha già sperimentato i guasti della volatilità dei listini in un Paese come l’Italia che è fortemente deficitaria in alcuni settori ed ha bisogno di un piano di potenziamento produttivo e di stoccaggio per le principali commodities, dal grano al mais fino all’atteso piano proteine nazionale per l’alimentazione degli animali in allevamento per recuperare competitività rispetto ai concorrenti stranieri", aveva affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini.

Fonte| Coldiretti; Unione europea; Hollandcircularhotspot;