Anomala epidemia di diarrea grave nel Regno Unito: cosa sta succedendo e quanto è contagiosa l’infezione?

Da fine agosto, nel Regno Unito, si sta diffondendo una misteriosa epidemia di infezioni intestinali con gravi forme di diarrea correlate a protozoi parassiti del genere Cryptosporidium. L’infezione provoca anche dolore allo stomaco, nausea, vomito e febbre e colpisce soprattutto i bambini piccoli.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Kevin Ben Alì Zinati 6 Novembre 2023
* ultima modifica il 06/11/2023

Nel Regno Unito si sta diffondendo una misteriosa epidemia di infezioni intestinali e gravi forme di diarrea.

I casi hanno iniziato a crescere a partire dalla fine di agosto per arrivare a quasi 500 episodi registrati negli ultimi sette giorni di settembre.

Non sorprende la natura dell’infezione in sé – legata a protozoi parassiti del genere Cryptosporidium – che era abbastanza prevedibile in questo periodo. Sono semmai le dimensioni del fenomeno che hanno fatto alzare l’attenzione degli esperti dell’Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito.

Dimensioni numeriche, visto che nel mese di ottobre le infezioni hanno cominciato a ridursi restando però sopra i livelli considerati “normali”.

E dimensioni geografiche, dal momento che focolai anomali sono stati individuati in diverse aree dell’Inghilterra, in Galles e in Irlanda del Nord. In Scozia invece il picco di infezioni è stato registrato per una sola settimana.

In uno studio pubblicato sulla rivista Eurosurveillance, gli scienziati inglesi hanno spiegato che dietro la maggior parte delle infezioni vi sarebbero in particolare due specie di protozoi del genere Cryptosporidium sul territorio è dovuta a due specie, Cryptosporidium hominis e Cryptosporidium parvum, e che l’epidemia di criptosporidiosi non sarebbe connessa solamente a un focolaio localizzato, vista l’ampia diffusione geografica dei casi.

Analizzando la storia clinica di diversi pazienti e familiari, i ricercatori hanno osservato un elemento comune: viaggi all’estero, in particolare in Spagna. Considera che circa due terzi dei casi di Cryptosporidium hominis sono stati collegati a viaggi in Spagna. Circa l'80% di questi, infatti, hanno raccontato di aver nuotato nelle acque spagnole nei 14 giorni precedenti all’insorgenza dei sintomi.

Le città spagnole di Tarazona e Saragozza, infatti, hanno entrambe segnalato grandi epidemie di infezioni da Cryptosporidium trasmesse dall’acqua durante la fine dell'estate.

La maggiore esposizione a questi protozoi avrebbe insomma spinto l’epidemia. I ricercatori però sono convinti che un’altra spiegazione plausibile per questa attuale epidemia inglese sia da ricercare anche in una ridotta capacità di protezione contro questi protozoi, indebolita a causa delle misure restrittive messe in campo per oltre due anni contro Sars-CoV-2.

Tra i sintomi più comuni della criptosporidiosi c’è, appunto, la diarrea acquosa seguita poi da una serie di altri effetti negativi come una forte sensazione di dolore allo stomaco, nausea, vomito e febbre. Condizioni che in alcuni casi possono favorire anche la disidratazione e la perdita di peso.

Il Cryptosporidium è un parassita che può trovarsi nelle feci di esseri umani e animali infetti ma anche nelle acque di laghi, mari, ruscelli e fiumi o piscine con acqua scarsamente trattata.

Studi ne riconoscono la presenza anche in alimenti, in particolare latte crudo e prodotti freschi, e oggetti come cancelli di aziende agricole e strutture esterne.

Questo parassita può colpire chiunque ma la fascia di popolazione più a rischio è quella dei bambini di età compresa tra 1 e 5 anni.

Altre popolazioni a rischi sono:

  • Personale degli allevamenti, che lavorano con animali e spesso a contatto con i loro escrementi
  • Genitori, a contatto con le feci dei bambini piccoli 
  • Viaggiatori che visitano paesi in cui tali esposizioni sono probabili

Si può contrarre la criptosporidiosi dal contatto diretto con un’altra persona o animale toccando le feci o appunto, nuotando in acque contaminate e ingerendone anche piccole quantità. L’infezione può anche avvenire attraverso l’alimentazione, con il consumo di cibo infetto.

L’Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito ha ricordato che tra le misure di prevenzione contro la criptosporidiosi c’è sicuramente il lavaggio accurato delle mani:

  • prima di preparare e mangiare del cibo
  • dopo aver maneggiato cibi crudi
  • dopo essere andati in bagno o aver cambiato il pannolino del bambino
  • dopo aver lavorato, nutrito, curato o giocato con animali domestici e altri animali

L’Agenzia governativa inglese ha poi spiegato che ad oggi non esiste un trattamento specifico per la criptosporidiosi. La maggior parte delle persone con un sistema immunitario sano si riprenderà entro un mese.

Viste le sua manifestazioni è però importante bere molti liquidi e stare lontano dai posti di lavoro o dalla scuola per evitare di diffondere il contagio.

Fonte | Governo Regno Unito

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.