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Basta trofei di caccia in Italia: arriva alla Camera una proposta di legge per vietarne l’importazione e l’esportazione

Troppo spesso gli animali protetti vengono uccisi per diventare trofei da esibire. La nuova proposta di legge mira a istituire il divieto di importazione ed esportazione di trofei di caccia, con sanzioni fino a 300.000 euro e la possibilità di reclusione fino a tre anni per i trasgressori.
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Martina Alfieri 4 Marzo 2022

Proprio durante la Giornata mondiale della fauna selvatica, il 3 marzo, è stata presentata alla Camera dei deputati un’importante proposta di legge che mira a tutelare le specie protette e la biodiversità, vietando di fatto i cosiddetti trofei di caccia nel nostro Paese, ovvero quegli animali, o alcune parti del loro corpo, che i cacciatori conservano ed esibiscono dopo l'uccisione come simbolo del successo ottenuto durante una battuta di caccia.

Penserai che si tratta di una pratica crudele e decisamente fuori dai tempi, e hai ragione. Devi sapere però che il commercio di questi trofei è ancora una realtà attuale, per quanto tristissima.

Per questo, la proposta di legge prevede il divieto di importazione, esportazione e riesportazione di parti di animali che rientrano tra le specie protette stabilite dalla convenzione CITES  (Convenzione di Washington sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora selvatiche minacciate di estinzione). Accade troppo spesso, infatti, che animali come leoni, rinoceronti ed elefanti finiscano ancora per diventare costosi e macabri trofei di cacciatori sconsiderati: secondo Humane Society International (HSI), tra il 2014 e il 2018, i paesi dell’Ue hanno importato quasi 15 mila trofei di caccia di 73 specie protette a livello internazionale, con una media di circa 3.000 trofei ogni anno.

Chi trasgredirà il divieto, sarà punito con l’arresto fino a tre anni e dovrà pagare un’ammenda che potrà raggiungere 200.000 euro, o 300.000 in caso di recidive. Ovviamente, i trofei di caccia saranno confiscati per essere poi distrutti o utilizzati a fini didattici.

I primi firmatari della proposta arrivata ieri a Roma sono gli onorevoli Vittorio Ferraresi e Francesca Flati (M5S), insieme alla Direttrice per l’Italia di Humane Society International Martina Pluda.

C’è un mercato che pochi conoscono, ma che va a minare la dignità degli animali selvatici. Dobbiamo sempre ricordare che sono esseri senzienti, provano sensazioni ed emozioni”, ha detto Francesca Flati in apertura della conferenza stampa di presentazione.

Se questa proposta di legge diventerà realtà, l’Italia potrebbe guidare altri Paesi europei in direzione di un maggiore impegno nella conservazione della biodiversità e della fauna selvatica, contribuendo a contrastare una pratica crudele e anacronistica come la caccia ai trofei.