Cambia la tabella di marcia del piano vaccini anti-Covid: i ritardi di Pfizer e AstraZeneca rallentano la campagna

Le aziende produttrici dei due vaccini ad oggi disponibili in Italia hanno avuto ritardi e problemi nella consegna delle dosi e la campagna di vaccinazione subirà rallentamenti. Secondo il viceministro della Salute Sileri si parla di 4 settimane per le punture delle persone over80 e di 6-8 settimane per il resto della popolazione.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Kevin Ben Alì Zinati 25 Gennaio 2021
* ultima modifica il 17/02/2021

Il piano vaccini anti-Covid cambia in corsa. O meglio, rallenta. Probabilmente avrai sentito parlare degli imprevisti che hanno colpito le due aziende produttrici, Pfizer e AstraZeneca. Questi hanno determinato ritardi e riduzioni nella consegna delle dosi che, di fatto, hanno comportato una brusca e inevitabile decelerata. Il rallentamento sulla tabella di marcia della vaccinazione, come puoi intuire, avrà un effetto a cascata perché rallenterà anche il raggiungimento della famosa immunità di gregge.

Ritardi e riduzioni

Nei giorni scorsi Pfizer aveva annunciato all’Italia e all’Europa che tra fine gennaio e inizio febbraio ci sarebbero stati dei ritardi e delle riduzioni nelle consegne delle dosi di vaccino rispetto a quelle previste. Rallentamenti causati dagli interventi di potenziamento che l’azienda ha avviato nello stabilimento belga di Puurs così da aumentare la produzione di vaccini nei prossimi mesi.

La stessa Pfizer aveva specificato che le consegne nell'Unione Europea sarebbero tornate regolari come da programma “a partire dalla settimana del 25 gennaio, con un aumento a partire dalla settimana del 15 febbraio" e che ciò avrebbe consentito"di consegnare le quantità di dosi di vaccino previste per il primo trimestre e un quantitativo nettamente superiore nel secondo trimestre.

La riduzione nella consegna delle dosi, a detta del Commissario Straordinario per l’Emergenza Domenico Arcuri,si potrebbe quantificare in un “-29%” per la settimana tra il 18 e il 24 gennaio, e nel “-20%” per quella dal 25 al 31 gennaio.

A quelli di Pfizer si sono aggiunti poi i problemi di AstraZeneca. Che, per un problema di produzione, ha annunciato un taglio del 60% delle dosi totali di vaccino previste. Tale riduzione, nel primo trimestre, in Italia, comporterà l'arrivo "solo" di 3,4 milioni di dosi: un taglio importante se consideri che i 16 milioni di dosi previsti dal piano governativo erano già stati ridotti a 8 milioni a causa dei ritardi nell’iter di approvazione da parte dell’Ema.

Come sai, infatti, il vaccino di AstraZeneca è in attesa del via libera dell’Agenzia Europea per i Medicinale, previsto per la fine di gennaio. Se tutto andasse come previsto, le prime dosi dovrebbero arrivare il 15 febbraio, poi il 28 e il 15 marzo.

Se traduci i ritardi e le riduzioni in termini numerici, significa che in Italia al posto di 28 milioni e 269mila dosi previste dal piano, entro la fine di marzo ne arriveranno meno di 15 milioni. Stiamo parlando quindi circa della metà.

La “nuova” tabella di marcia 

Il piano vaccini approvato del Governo prevedeva di vaccinare entro marzo le persone appartenenti alle categorie a rischio e individuate come prioritarie. Quindi tutti gli operatori sanitari e sociosanitari, gli anziani over 80, gli ospiti e il personale delle Rsa, le persone tra i 60 e i 79 anni e la popolazione con almeno una comorbidità cronica.

In Italia, entro la fine di marzo, erano previste 28 milioni e 269mila dosi previste: ora ne arriveranno meno di 15 milioni, circa la metà

Sto parlando di oltre 6 milioni di persone tra Os, over 80 e residenti di Rsa, di oltre 13 milioni di italiani tra i 60 e i 79 anni e di 7 milioni e 400mila persone che vivono con almeno una comorbidità cronica. Oltre, poi, agli insegnanti, al personale scolastico e alle forze dell’ordine.

La tabella di marcia della campagna vaccinale italiana, ha quindi subìto una frenata. L’ha sintetizzato il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri. A causa dei problemi nella consegna dei vaccini ci dovrebbe essere un ritardo di circa “4 settimane nell’inizio della campagna vaccinale per chi ha più di 80 anni”, circa 4 milioni per i quali la “puntura” era prevista già per la fine di gennaio, e di “6-8 settimane per il resto della popolazione”.

Secondo le stime, entro marzo dovremmo comunque riuscire a vaccinare, o quantomeno a "pungere" tutti gli operatori sanitari e gli ospiti e il personale delle Rsa, gli over 80 e i pazienti fragili, oncologici, cardiologici e ematologici (quasi 7 milioni di persone). Più difficile, invece, per chi ha tra i 60 e i 79 anni e i pazienti con almeno una comorbidità.

Sileri ha però confermato che non ci dovrebbero essere problemi per chi dovesse avere già l’appuntamento per effettuare la seconda dose. “Le dosi a disposizione saranno utilizzate anzitutto per effettuare il richiamo nei tempi previsti a coloro che hanno già ricevuto la prima somministrazione, cioè soprattutto per gli operatori sanitari” ha dichiarato a Rai 1.

Ad oggi, lunedì 25 gennaio, sono state somministrate 1.416.684 dosi (si tratta del 76,4% delle dosi complessivamente consegnate, pari a 1.853.475) e 132.739 persone possono dirsi completamente vaccinate perché hanno ricevuto entrambe le dosi.

Gli altri vaccini 

Il rallentamento potrebbe poi riassorbirsi quando in commercio ci saranno anche gli altri tre vaccini. Per quello di Moderna, che è già attivo in Italia, è prevista una fornitura totale di 10,8 milioni di dosi di cui 1.346.000 nel primo trimestre, 4,7 nel secondo e nel terzo. Poi, come ti avevamo spiegato, 26,92 milioni di dosi arriveranno Johnson & Johnson, 40,38 milioni da Sanofi e 30,28 milioni di dosi da CureVac. In attesa poi del vaccino italiana di Reithera.

Fonti | Ministero della Salute; Ansa 

Contenuto validato dal Comitato Scientifico di Ohga
Il Comitato Scientifico di Ohga è composto da medici, specialisti ed esperti con funzione di validazione dei contenuti del giornale che trattano argomenti medico-scientifici. Si occupa di assicurare la qualità, l’accuratezza, l’affidabilità e l’aggiornamento di tali contenuti attraverso le proprie valutazioni e apposite verifiche.
Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.