Carne di cane, arriva finalmente la legge che la vieta in Corea del Sud: ecco quando

In fase di approvazione finalmente una legge storica che vieterà la produzione e la vendita di carne di cane in Corea del Sud, un Paese che conta più di 1150 allevamenti di cani, mandati poi al macello.
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Mattia Giangaspero 22 Novembre 2023

Non solo un annuncio, ma una vera e propria legge che ci fan ben sperare. In Corea del Sud entro la fine del 2023 verrà approvata una normativa che finalmente vieterà la produzione e la vendita di carne di cane. Un'usanza storica per i coreani, ma di una crudeltà inaudita. Inoltre questa ‘usanza culturale' non è mai stata sia esplicitamente proibita dalle autorità coreane, sia resa legale in modo chiaro. Secondo uno studio governativo della Corea del Sud del 2022, riporta il Washington Post, esistono nel Paese, però, circa 1.150 di questi allevamenti e in cui vivono più di mezzo milione di cani da macello.

Adesso, invece, il Partito del potere popolare vuole porre definitivamente un veto, chiarendo che verrà istituito un calendario normativo per arrivare alla cancellazione di questa industria del macello di cani.

 "Prevediamo l'emanazione di una Legge speciale per vietare la carne di cane entro quest'anno", ha detto il deputato Yu Eui-dong, dopo un incontro tenutosi venerdì 17 novembre 2023 in Parlamento a Seoul,  a cui hanno partecipato funzionari del ministero dell'Agricoltura e attivisti per i diritti degli animali. Tra questi gruppi di animalisti era presente anche Humane Society International.

Quel che è venuto fuori è la proposta di una normativa che prevede un periodo di tre anni per arrivare alla scomparsa del settore. Concretamente, nei tempi più rapidi possibili, il divieto potrebbe entrare in vigore nel 2027. Nulla di ancora imminente purtroppo, ma la scelta istituzionale è stata fatta anche per aiutare gli allevatori, i commercianti, chi si occupa di macellazione e i proprietari di ristoranti che servono carne di cane a modificare o chiudere le loro attività.

Verranno previsti per il sostentamento di questi lavoratori anche bonus, incentivi per poter attuare una transizione del lavoro, passando dall'industria della carne di cane alla coltivazione di piante e ortaggi.

FONTE| Humane Society International