La cefalea tensiva è un mal di testa, probabilmente la forma più diffusa di questo tipo di disturbo, associato a una condizione di tensione e affaticamento. Provoca un dolore lieve, descritto come costrittivo senza inabilità funzionale, nausea e fotofobia (queste caratteristiche sono tipiche dell’emicrania e la rendono perciò diversa da essa). Questo disturbo non va a condizionare le normali attività quotidiane e, spesso, si attenua con il movimento. Raramente è grave. Si possono riconoscere 2 tipi di cefalea tensiva:
Gli attacchi possono durare da 30 minuti a diverse ore, talvolta giorni, ma non sono così gravi da risvegliare il soggetto durante il sonno.
Le cause della cefalea tensiva non sono ancora del tutto note ma è accettata l’ipotesi secondo cui questo problema deriverebbe da una contrazione continua e involontaria dei muscoli della nuca, del collo, delle spalle, delle tempie e della fronte. Questa situazione è più comune nelle persone che assumono una posizione scorretta per motivi di studio o lavoro che genera un irrigidimento muscolare utile a mantenere la testa in equilibrio. Tra i fattori scatenati vanno annoverati:
Com’è intuibile, il sintomo principale della cefalea tensiva è rappresentato dal dolore, il quale ha origine a livello di nuca, tempie o fronte e si diffonde a tutto il capo. Il fastidio è descritto come una fascia che stringe attorno alla testa. Il dolore non si aggrava con luci, rumori, odori o attività fisica.
La diagnosi della cefalea tensiva è prettamente clinica e si avvale di una raccolta dati dettagliata che descriva fattori come età d’insorgenza, durata, caratteristiche del dolore e via dicendo. Se vi dovessero essere delle anomalie nella presentazione dei sintomi il medico potrebbe ricorrere alla diagnostica per immagini (TC, Risonanza magnetica) per indagare ulteriormente.
Per quanto riguarda la cura per la cefalea tensiva, si interviene sui fattori scatenanti. Di solito, FANS e analgesici da banco bastano a risolvere il problema.