Come funziona la carbossiterapia contro la cellulite: cos’è e quali sono le controindicazioni al trattamento

La carbossiterapia è una tecnica medica che consiste nella somministrazione, tramite iniezioni per via sottocutanea, di anidride carbonica. Questa pratica ha come scopo la prevenzione e il trattamento dell’invecchiamento della pelle. Come funziona?
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20 Marzo 2024 * ultima modifica il 20/03/2024

La carbossiterapia è un trattamento a base di iniezioni di anidride carbonica sotto cute, allo scopo di migliorare l'ossigenazione e la circolazione sanguigna. Per questo motivo, oggi si utilizza anche contro la cellulite. Il trattamento è stato utilizzato per la prima volta nel 1932 presso una stazione termale in Francia.

A che cosa serve la carbossiterapia

Il trattamento di carbossiterapia nasce con lo scopo di migliorare l’ossigenazione dei tessuti, ma ad oggi viene utilizzata anche per la cura della cellulite. Si tratta di iniezioni sottocutanee di anidride carbonica che migliorerebbero l’ossigenazione, favorendo la circolazione sanguigna e l’eliminazione delle sostanze di scarto che si producono a seguito dei processi catabolici.

In principio la carbossiterapia nacque per trattare l’arteriopatia obliterante periferica, una frequente complicanza del diabete, caratterizzata dalla presenza di placche aterosclerotiche che ostruiscono il flusso di sangue nelle arterie che arrivano agli arti inferiori. A seguito di ciò, osservando miglioramenti più ampi, il suo utilizzo venne esteso anche nel trattamento di ulcere, linfedema, adiposità, smagliature e della cellulite. La cellulite, denominata panniculopatia edemato-fibro-sclerotica, è una patologia del tessuto sottocutaneo che provoca il formarsi di edema, fibrosi e sclerosi, principalmente di cosce, glutei e addome, causando il tipico aspetto a buccia d’arancia della pelle.

Si è rilevato, quindi, che una delle proprietà della carbossiterapia è quella di migliorare la compattezza e tonicità cutanea, rallentando l’invecchiamento della pelle: da qui il suo utilizzo nel trattamento della cellulite.

Come funziona e come si esegue

La carbossiterapia prevede micro-iniezioni sottocutanee di anidride carbonica a temperatura corporea, per cicli di trattamento che includono una decina di sedute a ciclo, con cadenza settimanale, ripetibili anche più volte all’anno: l’effetto è piuttosto duraturo, anche oltre i 12 mesi. Le sedute sono brevi, in una ventina di minuti il trattamento è concluso; l’anidride carbonica non è dannosa né pericolosa per il nostro organismo, e non causa allergie. Non provoca particolare dolore, in quanto gli aghi utilizzati sono molto piccoli, ma potrebbero formarsi delle piccole ecchimosi nella zona di iniezione, che scompaiono nel giro di alcuni giorni.

È utilizzabile in tutte le parti del corpo, come:

  • cosce;
  • caviglie;
  • interno ginocchio;
  • glutei;
  • fianchi;
  • addome;
  • braccia;
  • zona del seno;
  • collo e viso.

Controindicazioni e chi non può eseguire il trattamento

La carbossiterapia è un trattamento sicuro, che non ha importanti controindicazioni: come già accennato potrebbero presentarsi delle ecchimosi temporanee a seguito del trattamento, bruciore o fastidio durante la seduta stessa, gonfiore o arrossamento della parte.

Tuttavia, alcune persone non possono sottoporsi al trattamento, nel dettaglio è controindicato in caso di:

  • insufficienza respiratoria;
  • insufficienza renale;
  • insufficienza epatica;
  • insufficienza cardiaca e altre patologie del cuore;
  • diabete;
  • anemia grave;
  • gravidanza e allattamento.
Laureata in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli studi di Pavia, ha svolto periodi di formazione in ospedali universitari della Comunidad altro…
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