Stringere e toccare il proprio bambino. É questo il desiderio dei genitori in attesa. E se la mamma, dal quinto mese, riesce a percepire il piccolo, tra calcetti e capriole, il papà deve attendere la fine della gravidanza. L'unico strumento per verderlo, almeno un po', è il controllo ecografico. La percezione del piccolo che cresce, però, diventa ancor più complessa quando i genitori sono non vendenti o ipovedenti e non possono emozionarsi davanti allo schermo del ginecologo durante i controlli. Per superare questo problema, esiste un nuovo esame: l’ecografia tattile.
Il progetto V3do è stato creato da Cristian Brunetti, cieco da quando aveva 18 anni e fisioterapista, con l’obiettivo di “far vivere emozioni uniche a tutti i genitori”.
Come funziona? Attraverso un’ecografia realizzata con un file ad hoc, si riesce a realizzare una scultura del bambino, attraverso una stampa in 3D. Ogni scultura è una fedele riproduzione delle forme del bebè ed è realizzata tramite una innovativa tecnologia di stampa 3D che elabora i dati dell’ecografia STL per trasformarla in una vera e propria scultura.
La scultura, inoltre, è realizzata in PLA, un polimero di origine vegetale, derivata dalla trasformazione degli zuccheri presenti in mais, barbabietola, canna da zucchero e altri materiali naturali e rinnovabili. E’ totalmente atossico, privo di materiali dannosi e totalmente sicuro.
“Volevo far sì che anche chi non vede potesse godere di questo momento unico, da riassaporare poi anche quando il bambino diventa grande”, ha racconta Cristian Brunetti a La Nazione.
Per realizzare la scultura, bisogna rivolgersi, tra il quinto e il settimo mese di gravidanza, a un centro (ne esistono ben 380 accreditati In Italia) dotato di ecografia Stl (sigla che sta per Standard Triangulation Language). Il file viene poi spedito a una stampante 3D e in meno di 7 giorni i genitori possono avere una riproduzione del loro bambino. Il costo è accessibile: 130 euro.
Esistono altri progetti simili all'estero. In Italia, aveva già fatto parlare la collaborazione dell'’Usl 2 di Treviso, con un centro di maternità parigino, che ha portato alla fotografia tattile del volto del feto per le mamme e papà con deficit visivi, sempre attraverso stampa 3d.