Potrebbe assomigliare ad un plank, ma è una posizione yoga che oltre rinforzare braccia, spalle, schiena e addominali, può aumentare la tua forza interiore.
Chaturanga Dandasana appartiene ala sequenza del Saluto al sole e il suo nome in sanscrito viene tradotto come posizione del bastone dal momento che tutto il corpo rimane dritto, mentre si appoggia su mani e piedi. Vediamo quindi come si esegue, quali errori evitare nell’esecuzione e soprattutto quali sono i benefici di questa asana.
Il termine sanscrito Chaturanga Dandasana viene tradotto come “posizione del bastone sui quattro arti”: chatur, infatti, significa “quattro”, anga significa “arti” e infine danda sta per “bastone”.
Per una corretta esecuzione di Chaturanga Dandasana devi partire dalla posizione prona. Fletti i gomiti e appoggia i palmi delle mani sul tuo tappetino yoga, all’altezza del petto. Le dita delle mani sono aperte per rendere l’appoggio più stabile possibile.
Le gambe sono ben allungate con le dita dei piedi appoggiate al tappetino, mentre la pianta dei piedi deve essere perpendicolare al pavimento.
Solleva la testa e porta il corpo in posizione parallela al pavimento. Mantieni i gomiti vicino al torace. Nella postura finale del Chaturanga Dandasana dovresti avere sia i palmi delle mani sia le dita dei piedi appoggiati a terra, mentre il corpo dovrebbe apparire teso proprio come un bastone.
Non stupisce che Chaturanga Dandasana possa garantire diversi benefici a livello fisico: questa posizione yoga, infatti, rinforza non solo i muscoli e le articolazioni di braccia e spalle, ma anche i muscoli delle gambe, gli addominali, i glutei e i pettorali. Si possono avere anche benefici alla schiena perché ne tonifica e allunga i muscoli.
Se quindi Chaturanga Dandasana ha l’effetto di incrementare la resistenza fisica, può anche aumentare la forza interiore e sviluppare la fiducia nelle proprie capacità.
Tra gli errori più comuni che si possono fare nell’esecuzione di Chaturanga Dandasana, spesso e volentieri le mani sono posizionate troppo avanti o troppo indietro, quando invece dovrebbero essere all’altezza del petto, poco più in basso delle spalle.
I gomiti dovrebbero essere vicino ai fianchi, senza che si allarghino come invece accade nel fare le flessioni. Attenzione anche alle spalle che non devono curvarsi o scendere troppo in basso: l’ideale è che le braccia creino un angolo di 90° e che la parte superiore del braccio sia parallela al pavimento. Lo sguardo poi deve essere rivolto leggermente in avanti così che la testa non penda verso il basso.
E le gambe? Queste devono rimanere attive: i quadricipiti devono mantenere le cosce sollevate rispetto al pavimento, mentre i talloni si allungano allontanandosi dalla testa, In questo modo anche la parte inferiore del corpo lavora per mantenere la posizione.