Coronavirus, a Piacenza è nato un bambino negativo da madre positiva: è il primo caso in Europa

Finalmente una bella storia in questi giorni di notizie sul numero di contagi da Covid-19 in continuo aumento. Il piccolo si chiama Fortunato ed è risultato negativo al tampone. “Devo ringraziare tutta l’equipe”, ha commentato il dottor Guglielmo Minervino, il Ginecologo che ha praticato il cesareo.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Giulia Dallagiovanna 27 Febbraio 2020
* ultima modifica il 22/09/2020
Intervista al Dott. Guglielmo Minervino Ginecologo dell'ospedale "Guglielmo da Saliceto" di Piacenza

La mamma era positiva, il bambino invece no. È una bella storia quella che arriva Piacenza in questi giorni, dove le notizie si concentrano quasi esclusivamente sul numero dei contagi da Coronavirus che aumenta. L'equipe guidata dal dottor Guglielmo Minervino, Ginecologo dell'Ospedale "Guglielmo da Saliceto", ha fatto nascere un nascere un neonato da una delle pazienti ricoverate nel reparto di Malattie Infettive a causa del Covid-19. Si chiama Fortunato ed è il primo in Europa a venire alla luce in questa situazione.

"Abbiamo dovuto praticare un parto cesareo – ha raccontato a Ohga il dottor Minervino – per evitare il rischio di trasmissione verticale del virus, cioè da madre a figlio. In realtà, si è trattata di un'operazione normale se non fosse per tutta la serie di dispositivi che abbiamo dovuto indossare: mascherine FFP3, la visiera e camici speciali, più spessi di quelli normali".

E naturalmente anche la madre doveva essere protetta per non contagiare medici e operatori sanitari che in quel momento la stavano assistendo. "Ha capito subito il motivo del parto cesareo e di tutte le misure che abbiamo dovuto adottare – ha spiegato il Ginecologo. – È ancora ricoverata, ma il tampone del figlio è negativo, perciò siamo fiduciosi".

Ma com'è possibile che durante gli ultimi giorni di gestazione il piccolo non abbia contratto alcuna infezione? "Molto dipende dal tipo di virus – ha precisato il dottor Minervino – e sono molti quelli che non riescono a superare la barriera ematoplacentare, soprattutto quelli respiratori. Anche se nel caso del nuovo Coronavirus non possediamo ancora tutte le informazioni necessarie per poterlo affermare con assoluta certezza".

Non certo un parto tradizionale. Anzi, c'erano pochissimi precedenti e nessuno nei Paesi europei. I medici si sono dovuti basare sulle procedure interne decise dall'ospedale e sul loro buon senso. E a quanto pare li ha guidati molto bene.

"Devo ringraziare tutta l'equipe per il risultato – conclude Minervino. – Le ostetriche, gli anestesisti, i pediatri e gli infermieri, ma anche la madre stessaÈ stato davvero un lavoro di gruppo".

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.