Coronavirus in Italia, quali sono le attività essenziali che possono rimanere aperte

Il premier Giuseppe Conte ha firmato il nuovo Dpcm che introduce ulteriori misure di contenimento per contrastare l’epidemia. Rimane lungo l’elenco delle attività funzionanti e continuano a essere garantiti i servizi pubblici primari, dalla fornitura di acqua, gas ed elettricità ai trasporti. Per le aziende degli altri settori stop della produzione dal 25 marzo.
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Federico Turrisi 23 Marzo 2020
* ultima modifica il 22/09/2020

Come sai, sabato sera il presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte ha annunciato attraverso una diretta Facebook un'ulteriore stretta sulle attività produttive per contenere quanto più possibile la diffusione del coronavirus. "Rallentiamo il motore del paese, ma non lo fermiamo", aveva detto il premier. Nelle ore immediatamente successive si è aperto il dibattito su quali fabbriche e attività industriali dovessero fermarsi e quali invece no, perché considerate essenziali, con i sindacati che hanno minacciato lo sciopero generale per tutelare la sicurezza e la salute dei lavoratori.

Ieri Conte ha firmato il nuovo Dpcm che introduce ulteriori misure in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da Covid-19, applicabili sull'intero territorio nazionale. Nel testo del decreto vengono indicati tutti i settori ritenuti necessari e che potranno rimanere operativi. Tra questi troviamo l'industria chimico-farmaceutica, la filiera agroalimentare e i servizi pubblici primari (la fornitura di acqua, gas ed elettricità, i trasporti, i servizi bancari e postali, la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti eccetera). Non si fermano i call center, gli studi dei professionisti (commercialisti, avvocati, ingegneri e architetti), e vengono salvaguardati l'intera filiera della stampa e i servizi di informazione. Ma ecco qui di seguito l'elenco completo:

Per tutti gli altri settori viene imposta la sospensione delle attività a partire da mercoledì 25 marzo. Al di fuori delle attività essenziali saranno consentite, dove possibile, solo modalità di lavoro in smart working.

Fonte | Governo Italiano Presidenza del Consiglio dei Ministri

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