Da quando è partita l’emergenza fino a venerdì 13 marzo, per l’Istituto Superiore di Sanità il Coronavirus ha portato alla morte di 1.016 persone su un totale di 17.660 tra contagiati e guariti. Quindi, prendendo come riferimento questo lasso di tempo, nel report del 13 marzo ha calcolato che la sua letalità è pari al 5,8%.
In questi giorni tuttavia stanno girando tanti numeri e tanti concetti epidemiologici e medici che potrebbero metterti in confusione. Ti sarà capitato, per esempio, di sentire qualcuno usare indistintamente nella stessa frase le parole “mortalità” e “letalità” come se fossero intercambiabili. In realtà, però, non lo sono.
Sembrano sinonimi ma letalità e mortalità differiscono tra loro in base al denominatore con cui si mette a confronto il numero dei decessi.
Per questo:
È per questo che alcune malattie possono avere una letalità altissima ma una mortalità bassa. Secondo l’Iss, inoltre, “da questa distinzione si può comprendere quanto sia importante contenere la diffusione del contagio: se aumentassero i contagiati ci sarebbero più casi letali”.
L’ultimo report dell’Istituto Superiore di Sanità ha analizzato le caratteristiche dei pazienti deceduti che erano stato trovati positivi al Coronavirus . Così ha riscontrato che:
Fonti | Istituto Superiore di Sanità; Ministero della Salute; AdnKronos