Corridoi marittimi verdi: un passo in avanti verso la decarbonizzazione del trasporto navale

La navigazione sostenibile è sempre più importante. I corridoi marittimi verdi – come quello tra Rotterdam e Singapore – rappresentano una soluzione concreta per ridurre le emissioni del settore.
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Roberto Russo 20 Dicembre 2023

L'industria marittima, responsabile di circa il 3% delle emissioni globali di gas serra, è sotto pressione per ridurre il proprio impatto ambientale. Un approccio promettente per raggiungere questo obiettivo è quello che punta a creare corridoi marittimi verdi, percorsi specifici lungo i quali le navi si impegnano a navigare utilizzando combustibili puliti o a basse emissioni.

Un esempio di corridoio marittimo verde è quello tra Rotterdam, nei Paesi Bassi, e Singapore. Entrambi i porti stanno investendo in infrastrutture per l'approvvigionamento e la distribuzione di combustibili puliti, come l'ammoniaca e il metanolo, che possono essere prodotti utilizzando energia rinnovabile. L'ammoniaca è un gas prodotto dalla fusione di idrogeno con azoto, che prende il nome di "ammoniaca verde" se l'idrogeno da cui deriva viene prodotto utilizzando energia rinnovabile al 100%); mentre il metanolo è una forma di alcool che può essere prodotto anche con energia rinnovabile. In questo modo, le navi che attraversano tale corridoio possono ridurre significativamente le loro emissioni.

A settembre di quest'anno, la prima nave portacontainer, la Laura Maersk, ha navigato tra Rotterdam e Singapore, emettendo il 65% in meno delle emissioni di gas serra che altrimenti sarebbero state prodotte per la stessa.

I corridoi marittimi verdi

L'idea dei corridoi marittimi verdi è nata alla COP26 tenutasi a Glasgow nel 2021. Nella Dichiarazione di Clydebank, sottoscritta da 22 paesi (tra cui non figura l'Italia), i firmatari si sono impegnati a creare almeno sei corridoi marittimi verdi entro la metà del decennio.

A ottobre 2023, alla COP28 negli Emirati Arabi Uniti, sono stati annunciati nuovi corridoi, tra cui uno dalla costa occidentale del Canada alla Corea e al Giappone, uno nei Caraibi e un altro tra Houston, negli Stati Uniti, e Anversa, in Belgio. L'Organizzazione marittima internazionale, istituto delle Nazioni Unite che rappresenta l'industria marittima, si è impegnata a raggiungere l'azzeramento netto delle emissioni entro il 2050.

Sebbene i porti e i costruttori di navi stiano investendo nella decarbonizzazione del trasporto marittimo, ci sono ancora sfide da affrontare. Ad esempio, solo lo 0,6% delle navi mercantili mondiali funziona con combustibili alternativi, e solo il 15-16% delle navi attualmente in costruzione sarà alimentato con combustibili duali o alternativi. Inoltre, la produzione di combustibili puliti è limitata.

Nonostante queste sfide, i corridoi marittimi verdi rappresentano un passo importante verso la decarbonizzazione del trasporto marittimo. Con ulteriori investimenti e collaborazioni tra i soggetti coinvolti, è possibile raggiungere l'obiettivo di un settore marittimo sostenibile.