Cosa significa quel male al fianco destro mentre corri?

Tutti prima o poi abbiamo avvertito una fitta all’altezza della milza mentre correvamo o eravamo sotto sforzo fisico. Un dolore passeggero che tende a scomparire semplicemente facendo una pausa. Da cosa dipende questo dolore? Lo abbiamo chiesto al Dottor Francesco Confalonieri, medico sportivo del Centro Santagostino.
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Gaia Cortese 11 Dicembre 2020
* ultima modifica il 11/12/2020

Sarà capitato anche a te di correre e di doverti fermare all'improvviso per una fitta al fianco destro. Solitamente il dolore viene attribuito alla milza o al fegato, ma non è del tutto corretto pensarlo.

Solitamente la fitta al fianco destro compare mentre si pratica un’attività fisica in particolare quando si corre, ma non è stata mai evidenziata una relazione tra il dolore e l’essere più o meno allenati, tant'è che succede anche a molti runner professionisti di doversi fermare a "riprendere fiato". Il dolore avvertito, infatti, talvolta è così acuto da dare davvero la sensazione che manchi il fiato costringendo l’atleta a rallentare il ritmo della corsa, se non addirittura a fermarsi.

Abbiamo incontrato il Dottor Francesco Confalonieri, medico sportivo presso il Centro Medico Santagostino di Milano, per capire quali possano essere le cause di questo dolore.

"C'è chi sostiene  che questa fitta al fianco destro possa essere dovuta a uno scarso apporto di ossigeno al diaframma, il muscolo che divide il torace dall’addome e che rappresenta il principale motore per la respirazione, ma in verità è una diretta conseguenza di una modalità respiratoria non corretta e quindi di un utilizzo non corretto del diaframma. Sotto sforzo il diaframma deve lavorare di più per espandere i polmoni perché in quel preciso momento c’è un maggiore bisogno di ossigeno. Se lavora male, il diaframma va in crisi e si percepisce la fitta di cui parliamo".

"Questa è la causa più plausibile nello sforzo di breve durata ma, quando lo sforzo è prolungato la fitta può essere dovuta alla difficoltà di mobilizzare il glicogeno depositato a livello epatico che diventa una fonte energetica fondamentale quando si esauriscono le riserve di glicogeno muscolare".

Senza creare allarmismi, la fitta percepita al lato destro è una condizione passeggera e normalmente senza conseguenze per chi la accusa. Quello che si può fare nel momento in cui si prova dolore è ridurre l'intensità dell'allenamento e fermarsi a riposare: in questo modo il dolore si attenua fino a scomparire del tutto.

Se invece la fitta dovesse durare più a lungo, anche dopo lo sforzo fisico, è consigliabile sottoporsi a una visita medica specialistica e ad eventuali approfondimenti diagnostici per valutare lo stato di salute del fegato.

"L'esame che si potrebbe consigliare è un'ecografia epatica fatta per escludere problematiche strutturali del fegato – continua il Dottor Confalonieri -.  Tuttavia, di norma bastano pochi accorgimenti per prevenire questo tipo di dolore. Innanzitutto è fondamentale imparare a respirare bene: ci sono corsi specifici per imparare a farlo, lavori di ginnastica respiratori seguiti per esempio da un osteopata. La prima prevenzione, infatti, è imparare a usare in modo corretto il diaframma".

"La seconda cosa da fare è affrontare qualsiasi allenamento con depositi di glicogeno "pieni", vale a dire con un pasto a base di carboidrati complessi due o tre ore prima di un allenamento e poi eventualmente con un’assunzione di carboidrati complessi mezz'ora prima dell’allenamento. In questo modo la glicemia stabile ottimizza l’utilizzo del glicogeno e non si rischia di percepire alcuna fitta".

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.