Cos’è la fitoterapia e perché le piante potrebbero essere affiancate alla medicina tradizionale

Le pratiche qui descritte non sono accettate dalla scienza medica, non sono state sottoposte a verifiche sperimentali condotte con metodo scientifico o non le hanno superate. Queste informazioni hanno solo un fine illustrativo.
Le piante sono sempre state utilizzate per curare l’uomo e di recente l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stimato che almeno l’80% della popolazione mondiale trova nelle piante una valida fonte terapeutica. Ecco come la fitoterapia è tornata in auge nella prevenzione e nella cura delle patologie più lievi.
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Gaia Cortese 23 Ottobre 2018

Bardana, camomilla, equiseto, menta e ruta. Sono solo alcune delle erbe medicinali che maggiormente ricorrono negli erbari. Piante le cui proprietà medicamentose sono state riconosciute fin dal passato. E ne ne sono molte altre, tra alberi e arbusti, come la rosa canina, il ginepro, il vischio o il salice. Dobbiamo quindi credere che le piante possano davvero guarire da malanni e disturbi di stagione? Vediamo di approfondire.

Cos'è la fitoterapia?

La fitoterapia, dal greco phytón (pianta) e therapéia (cura) è quella pratica che prevede l'utilizzo di piante o dei loro estratti per  il mantenimento del benessere psicofisico e la cura di malattie. D'altronde, nel corso dei millenni, le piante sono sempre state utilizzate per curare l'uomo e di recente, anche l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha stimato che almeno l'80% della popolazione mondiale trova nelle piante la principale fonte terapeutica.

La differenza tra fitoterapia e farmacologia

Ma attenzione. Non si tratta di una medicina alternativa. La fitoterapia è una branca della farmacologia; solo che invece che basarsi sulla somministrazione di farmaci di sintesi, si regola sull'utilizzo di piante e altri vegetali per curare l'organismo. Farmacologia e fitoterapia si distinguono anche per come agiscono sull'organismo: mentre il farmaco di sintesi agisce in base al suo principio attivo colpendo un solo organo o un unico processo, il fitocomplesso, ossia l'insieme dei componenti chimici di una pianta, agisce ad ampio raggio garantendo un'azione più blanda, ma nello stesso tempo molto efficace.

E tutto questo è dettato dalla natura. Mi spiego meglio riportando un esempio. Se accusassi un disturbo al fegato come prima cosa potrei variare la mia dieta alimentare, introducendo i carciofi. Perché? Per il semplice fatto che il carciofo è un vero toccasana per il fegato per più motivi: i flavonoidi svolgono un’azione protettiva, gli acidi organici stimolano i succhi gastrici e le sostanze amare come la cinarina agiscono sul metabolismo lipidico riducendo la produzione di colesterolo e trigliceridi. Certo, nel momento in cui il disturbo perdura e non tende a diminuire una visita dal proprio medico di fiducia è la cosa più corretta da fare, senza aspettare ulteriore tempo.

La crescente tendenza ad abusare di farmaci e antibiotici ha portato inevitabilmente a pensare a nuove vie alternative. Sono diverse le strade da provare per risolvere l'uso eccessivo di farmaci, semplici azioni come variare le proprie abitudini alimentari o seguire uno stile di vita più sano. La fitoterapia, che era stata parzialmente abbandonata con la produzione dei primi farmaci di sintesi, negli ultimi decenni è tornata in auge come rimedio più blando nella prevenzione e nella cura delle lievi patologie, ma anche come medicina da integrare a quella ufficiale. Da una ricerca pubblicata su Annals of Oncology del 2005, che ha coinvolto 14 Paesi per un totale di 956 pazienti, è emerso che il 73,1% dei pazienti oncologici in Italia si sottopone a trattamenti complementari alla medicina convenzionale, tra cui le più utilizzate sono quelle a base di erbe.

La differenza tra allopatia, fitoterapia e omeopatia

Nell'ambito delle cure naturali la possibilità di confondersi tra diverse branche è alta. Vediamo quindi di capire, per esempio, perché la fitoterapia è a volte confusa con l'omeopatia e l'allopatia.

Allopatia

La medicina tradizionale è conosciuta anche come medicina allopatica, perché solitamente risolve i sintomi della malattia contrastandoli con un’azione contraria. Se per esempio hai mal di testa, lo curerai prendendoti qualcosa che riduca il rilascio di quelle sostanze endogene che lo hanno provocato. Il termine allopatia deriva dal greco antico allos (altro) e pathos (malattia) e indica quel metodo terapeutico che risale a Ippocrate e insegna a curare la malattia cercando rimedi contrari a questa (secondo il principio "contraria contrariis curantur").

Fitoterapia

Come ti ho già spiegato, la fitoterapia è un tipo di cura che si basa sull’utilizzo delle piante e dei loro principi attivi. Viene considerata una cura naturale, ma la sua efficacia non è da sottovalutare, anche perché l’effetto dei principi attivi contenuti nelle piante possono anche risultare tossici o velenosi, se impiegati superficialmente. La fitoterapia è un metodo di cura che segue un approccio terapeutico di tipo allopatico, perché cura la malattia cercando rimedi che la contrastino.

Omeopatia

Al contrario l'omeopatia, dal greco antico omoios (voce) e pathos (malattia) è un metodo terapeutico che consiste nel curare la malattia con sostanze simili a quelle che l'hanno generata, ma generalmente in dosi molto basse, le cosiddette diluizioni omeopatiche. Il principio seguito in questo caso è quello del "similia similibus curantur", prende quindi le distanze da fitoterapia e allopatia.

No al fai da te

Quello che non bisogna fare è affidarsi al fai da te. L'aloe, per esempio, viene impiegata per ridurre alcuni effetti collaterali della radioterapia come il rossore, il gonfiore e la desquamazione della pelle; ma è anche vero che l'assunzione di aloe ha un'azione irritante sulle pareti intestinali e per questo motivo è sconsigliata a chi già è affetto da problemi all'intestino. Non bisogna quindi mai dimenticarsi che tutte le erbe portano dei benefici, ma possono avere anche delle controindicazioni, degli effetti collaterali o delle interazioni con altri farmaci.

Non improvvisare mai una cura a base di erbe, consulta prima il tuo medico curante ed eventualmente un fitoterapeuta che possa spiegarti le condizioni di impiego, gli eventuali effetti indesiderati e le interazioni con altri prodotti farmacologici dei preparati fitoterapeutici.

Il parere dell'esperto

Abbiamo chiesto alla Dott.ssa Serena Marega, naturopata e kinesiologo, un parere sull'argomento. Ecco cosa ci ha detto:

“Prima di cercare la guarigione di qualcuno, chiedigli se è disposto a rinunciare alle cose che lo hanno fatto ammalare”
(Ippocrate)

Questa è una delle geniali massime del padre della Medicina, Ippocrate : dovrebbe essere appesa fuori ad ogni studio medico, naturopatico, erboristico o terapeutico in genere. Perchè? Si possono consigliare migliaia di prodotti, innumerevoli approcci terapeutici ma se la persona non intende consapevolizzarsi sul perchè si è ammalata e deve evitare determinati comportamenti, il processo di guarigione sarà molto più difficoltoso. In questo incorrono vari fattori come lo stile di vita, l'alimentazione, l'equilibrio emotivo e l'utilizzo eccessivo sia de farmaco sia del prodotto naturale.

La Fitoterapia è un'antichissima pratica terapeutica intrapresa da diverse culture più o meno civilizzate per sfruttare i principi medicamentosi delle piante : sono contenitori di sostanze chimiche “naturali” ottenute tramite a lavorazione da pianta secca, fresca e mescolate a diversi solventi( etanolo, acqua, glicerina..) per ottenere “il prodotto finito” consumabile ( tinture madri, estratti secchi, tisane..). Dalla pianta, grazie ad un processo di sintesi, si ottiene anche il farmaco: un esempio è la lavorazione sintetica della corteccia di salice che diventerà acido acetilsalicilico, la moderna aspirina. Perchè la Fitoterapia? La Fitoterapia può essere utilizzata come prevenzione, a periodi, evitando l'estenuante utilizzo di farmaci o antibiotici assunti senza controllo nelle manifestazioni acute,ignari degli effetti collaterali a cascata nei vari sistemi del corpo: è utile dopo terapie farmacologiche necessarie per “pulire” i sistemi abbinandola ad altri rimedi come oligo elementi, probiotici, complessi vitaminico-minerali a seconda delle necessità personali e costituzionali; inoltre la potenzialità degli estratti erbali si connette anche ad un cambio sia alimentare sia emotivo necessari nei processi di guarigione.

E' mia premura affermare che, se una persona ricorre ad una terapia farmacologica necessaria per la sopravvivenza è doveroso seguirla e ascoltare il proprio medico. L'utilizzo di piante è altresì un percorso, deve necessariamente essere seguito da uno specialista in quanto ci sono effetti collaterali e interazioni con farmaci importanti che possono mettere a rischio la salute della persona: non si può assumerla di continuo e non è per tutti;“è naturale tanto non fa male” è per chi non conosce la materia.

Abbiamo la fortuna di poter integrare varie pratiche terapeutiche e la Fitoterapia è uno di queste nel complessissimo “sistema uomo” in continua evoluzione.

(modificato da Simona Cardillo l'11 febbraio 2019)