Cogliere i fichi dagli alberi e gustarli è uno dei piaceri della vita per molte persone. Avrai notato che quando stacchi il frutto dalla pianta esce un liquido bianco, noto come linfa o latte. Questa sostanza è usata, spesso, come rimedio naturale per la cura della pelle. Devi, però, fare molta attenzione, perché in realtà è fortemente irritante e può causare la fitofotodermatite, lasciando dei segni sulle mani (o sul viso se lo applichi in faccia) simili a ustioni.
Il latte di fico è una linfa bianca simile al latte che l’ albero rilascia quando si spezza una qualsiasi parte di esso o si coglie il frutto. Il latte è solitamente dolce con un retrogusto di amaro. Contiene diverse proteine, enzimi, lattice e altri componenti con potenti effetti antibatterici, importanti per la pianta perché la proteggono dai patogeni fungini. Sono un sorta di scudo difensivo ed è per questo motivo che questa sostanza non è innocua.
La linfa di fico contiene alcuni enzimi che possono causare gravi irritazioni. A contatto con la pelle, soprattutto se successivamente esposta al sole, possono causare la morte cellulare tramite il cross-linking del DNA che blocca la divisione cellulare, la riparazione del DNA e la sintesi del DNA. Il risultato? Si formano vesciche e vescicole molto dolorose. Questa condizione è nota come fitofotodermatite e causa bruciore, eritema pruriginoso ed edema.
È quindi molto importante proteggere la pelle, raccogliendo i frutti indossando dei guanti, perché la linfa può essere rilasciata non solo staccando il frutto, ma anche una foglia. Se non riesci a resistere alla tentazione e non hai dei guanti, usa un fazzoletto e lavati subito le mani.
Il latte di fico non è un rimedio naturale. Per anni una credenza popolare ha diffuso l’idea che la linfa potesse essere utile per la cura di alcune malattie della pelle, come le verruche. In realtà non è vero ed è anche un falso mito pericoloso, perché il rischio di ustionarsi a causa della fitodermatite è alto. La dermatite che si manifesta, dopo un’eventuale esposizione al sole, potrebbe anche peggiorare condizioni preesistenti. Quindi non solo non è terapeutico, ma può creare danni e segni permanenti, come un'ustione di secondo grado.