cronofagia cos'e, sintomi, rimedi

Cronofagia, sintomi e rimedi della sensazione di sentirsi divorati dal tempo

La cronofagia è la percezione di non avere mai abbastanza tempo e di sentirsi sopraffatti dalla propria agenda. Il segreto della psicologa è di “riappropriarsi del tempo e non paragonarsi agli altri”.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Evelyn Novello 20 Giugno 2023
Intervista a Dott.ssa Marianna Bove Psicologa e psicoterapeuta presso il Centro Medico Santagostino

Può essere che anche tu abbia sempre la sensazione di non avere mai tempo, di essere sempre di fretta e di non riuscire a rispettare tutti gli impegni presi. La cronofagia è la percezione di essere divorati dal tempo e si manifesta con la sensazione di sopraffazione, frustrazione e inadeguatezza per l'impossibilità di poter fare tutto. Ma c'è una soluzione? Siamo davvero noi i possessori del nostro tempo? Abbiamo intervistato Marianna Bove, psicologa e psicoterapeuta, per saperne di più.

Cronofagia, cosa significa e da dove deriva?

Mille cosa da fare e agenda piena, weekend compresi. Ma siamo davvero felici? Abbiamo il controllo del nostro tempo? Ti può sembrare di sì ma questo meccanismo ci porta a una stretta pianificazione perfino dei momenti di ozio, così da non lasciarci mai completamente inattivi. Questa tendenza del rincorrere gli impegni, perfino anticipandoli, è una strategia di sopravvivenza che abbiamo adottato nel caotico momento storico in cui ci troviamo ma ha certamente implicazioni sul nostro benessere.

Il termine cronofagia nasce nel 2015 da un saggio del filosofo Jean-Paul Galibert, che per primo ne ha parlato. Alla base di questo meccanismo c'è l'ipotesi per cui la vera ricchezza non è il denaro ma il tempo, e tutto nascerebbe dal capitalismo. "L'individuo, diventando cronofago, mantiene il valore di produttore e consumatore di denaro, ma fonte di guadagno diventa anche il suo tempo libero – spiega la psicologa – alla base del capitalismo c'è la concezione per cui il tempo libero delle persone è monetizzabile perché dopo il lavoro si può andare al cinema, a fare shopping, a cena fuori, tutte attività che ci occupano tempo ma che sono fonte di guadagno per altri. Il capitalismo si è impossessato del nostro tempo libero, è come se ci sentissimo in dovere di fare certe attività, programmandole e non lasciando nulla al caso".

cronofagia cos'e

Il ruolo del lockdown

Siamo così presi dagli impegni che non ci chiediamo mai se vogliamo davvero impiegare il nostro tempo in quel modo. Solo nei mesi di lockdown ti sei probabilmente posto questa domanda. "Il lockdown è stato un tempo sospeso, un momento in cui avevamo finalmente il tempo di fare quello che volevamo, ma la verità è che nessuno sapeva cosa farsene di questo tempo libero perché non eravamo abituati ad averlo. Non si tratta solo di lavoro, uno standard ci impone di svolgere alcune attività anche nella vita privata. Ho avuto pazienti che, durante il lockdown, si sono chiesti se fossero davvero felici perché prima di allora non si erano mai chiesti se avessero realmente libertà di pensiero, di opinione e di progettazione nell'impiego del proprio tempo. Da lì, molti hanno iniziato a soffrire d'ansia" spiega Bove.

I sintomi della cronofagia

"Stress e ansia, sensazione di non avere tempo, senso di frustrazione e di impotenza. La cronofagia porta al sentirsi in dovere di accontentare tutti e alla percezione di non riuscire mai ad aver completato nessun obiettivo, oltre che a frequenti risvegli notturni perché il cervello pensa sempre a ciò che deve fare il giorno dopo. Ma si annoverano anche sintomi fisici più importanti come malattie cardiovascolari e ictus".

Penserai che la fascia d'età più colpita sia quella dei lavoratori, over 30 magari. E invece si riscontrano sintomi simili anche nei giovanissimi, perfino bambini. "Vedo rigide pianificazioni anche nella vita dei bambini, con impegni fissi e quotidiani. Non hanno più il tempo di annoiarsi e di impiegare quel tempo mettendo in moto la fantasia. C'è poi una buona fetta di universitari, che, divorati dal tempo, sentono di essere un fallimento. Questi ragazzi sentono che il tempo è loro nemico e che dovrebbero fare sempre di più di quello che già fanno. Questo perché non si passa più il messaggio che ognuno ha i suoi tempi e non ci deve essere uno standard (elevato) per tutti" spiega l'esperta.

cronofagia sintomi

Cos'è la felicità

A monte, ci dovremmo chiedere cosa rappresenta per noi la felicità e bisognerebbe distinguerla dalle sue rappresentazioni effimere. "La ricerca della felicità è diversa adesso da com’era una volta. I ragazzi ora aprono Instagram e vedono istantanee di vita perfetta, nessuno pubblica mai i momenti di sconforto o i fallimenti, che però ognuno di noi ha e poi si sente in colpa di avere. Se fino a vent'anni fa ci si confrontava solo con la propria cerchia di conoscenti, ora siamo esposti potenzialmente alle vite di tutto il mondo e ci si sente costantemente inadeguati e mancanti di qualcosa. Mangiati da questo tempo, ci si sente vittime. In questo modo, utilizziamo il pensiero per rincorrere ma non per costruire qualcosa. Dobbiamo cercare di corrispondere uno standard, tutti dobbiamo essere uguali e avere le stesse performance. Non c’è più individualità" spiega Bove.

Riappropriamoci del nostro tempo

Ma allora, come uscire da questo meccanismo di continua insoddisfazione? "La chiave è sentirci padroni del nostro tempo e ritrovare la voglia di riappropriarcene dedicandolo a ciò che ci piace fare. Dobbiamo avere la nostra intimità e vivere disconnessi dal mondo ma connessi con noi stessi. Contempliamo ciò che abbiamo attorno, ciò che abbiamo costruito. Non riusciamo più a vedere ciò che abbiamo perché ci confrontiamo continuamente con gli altri cogliendo solo le nostre mancanze. Ma la verità è che dovresti confrontarti solo con te stesso. Dov'eri ieri e dove sei oggi? Cogli i progressi che hai fatto e sii orgoglioso di te. Costruisci te stesso chiedendoti come mettere a frutto le tue competenze che saranno sicuramente diverse da quelle degli altri, ed è giusto così" spiega la psicologa.

Se è vero, allora, che la cronofagia non ci fa stare nel presente, impara a ritagliarti del tempo per te nel quale non pianifichi nulla. Riservati del tempo sospeso che decidi come impiegare al momento. "Usciamo dalla logica della felicità come istantanea, come vediamo su Instagram. Illudersi di essere sempre in un istantanea, vuol dire essere sempre in posa. La psicoterapia serve a questo, a essere consapevoli che ognuno è un capolavoro, senza necessità di paragonarsi agli altri" conclude la dottoressa.