Dai treni alle colonnine fino allo sharing: il piano della Commissione per rendere sostenibili i trasporti

L’Europa ha presentato un pacchetto di 82 misure con l’obiettivo di diminuire del 90&o le emissioni di gas serra dovute ai trasporti entro il 2050. Un piano ambizioso, ma necessario.
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Gianluca Cedolin 9 Febbraio 2022

Uno dei principali settori inquinanti in Europa (ma non solo) è, come puoi immaginare, quello dei trasporti, che secondo diversi dati sono responsabili di almeno un quarto delle emissioni di gas serra e consumano un terzo dell'energia finale dell'Unione europea.

Per raggiungere l'obiettivo net zero per il 2050, l'azzeramento cioè delle emissioni nette di gas serra, è fondamentale quindi cambiare il sistema, favorendo soluzioni più sostenibili ed eliminando (o riducendo) invece i modi di spostarsi più inquinanti.

In quest'ottica, poco tempo fa la Commissione europea ha presentato un pacchetto di proposte per rivoluzionare il settore, con l'ambizioso target del 90% in meno di emissioni entro trent'anni.

Le chiavi della transizione sono note, e sono state ribadite nelle proposte della Commissione: sul lungo raggio, lo sviluppo del trasporto ferroviario sia delle merci sia delle persone e l'aumento netto e immediato delle colonnine di ricarica per le auto elettriche. A livello locale, invece, il miglioramento dei trasporti pubblici, dei sistemi di mobilità sharing e integrata e dei percorsi ciclabili.

Ci sono degli obiettivi intermedi, ma andando a leggere quelli finali, per il 2050, si vede come l'Europa entro metà secolo vuole avere tutte le auto e i bus a zero emissioni, il doppio del traffico di merci su rotaia, un network europeo per il trasporto sostenibile e ad alta velocità, mentre già per il 2035 l'intenzione è di avere operativi degli aerei a zero emissioni.

Le proposte individuate dalla nuova strategia della Commissione sono in tutto 82, appartenenti a 10 aree di iniziative. Per favorire l'abbandono dei motori a benzina e diesel, entro il 2030 vanno installati 3 milioni di punti di ricarica pubblici.

I porti e gli aeroporti devono diventare a zero emissioni, mentre le principali linee ferroviarie per passeggeri dovranno essere adeguate per far viaggiare i treni almeno a 160 chilometri orari, in modo da rendere competitivi (rispetto al trasporto aereo) i collegamenti in tutta Europa.

A questo fine, dovranno cadere anche le altre barriere ai viaggi transfrontalieri in treno, per farli triplicare entro il 2050.

Entro tre anni, poi, le 424 principali città europee (di cui 94 sono in Italia) dovranno sviluppare un piano di mobilità sostenibile, con investimenti su infrastrutture ciclabili e pedonali. Le proposte, insomma, sono tante e molto ambiziose: ora bisogna tradurle in azione, e in tempi brevi, per permettere a tutti di continuare a muoversi e a viaggiare nello spazio europeo, salvaguardando però la salute del Pianeta.

Tra trent'anni, ma forse anche tra dieci, in Europa ci muoveremo (speriamo) in maniera molto diversa da oggi.