Come funzionano i taxi volanti elettrici che Parigi potrebbe usare per le Olimpiadi 2024

Dal 26 luglio all’11 agosto 2024, nella capitale francese, si terranno le XXXIII Olimpiadi. Il Paese aveva annunciato che per il trasporto dei turisti avrebbe messo a disposizione degli aerotaxi. Come funzionano e perché la mancanza di una certificazione potrebbe non permettere la realizzazione del progetto.
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Francesco Castagna 27 Marzo 2024

Nel 1924, quando la capitale francese ospitò l'ultima volta le sue Olimpiadi, molto probabilmente era difficile immaginare che i francesi avrebbero potuto ospitare in futuro un evento del genere, ma con delle macchine volanti. Esattamente 100 anni dopo, ai giorni d'oggi, Parigi ha annunciato di voler dotare la città di un servizio di taxi volanti elettrici, o aerotaxi. Parigi quindi sarà la prova del nove: se la Capitale riuscirà a dimostrare la fattibilità di questo nuovo mezzo di trasporto anche il mercato accelererà le tempistiche. Così i cittadini europei potrebbero usufruirne in breve tempo.

Non bisogna immaginarli però come delle macchine volanti, sono un ibrido tra un elicottero e una macchina di città. Questo velivolo -termine tecnico con cui si indica anche l'aerotaxi– consentirà l'atterraggio in verticale e in totale sicurezza.

Manca una certificazione per gli aerotaxi, a rischio il progetto

Purtroppo però, come si apprende dal quotidiano francese Les Echos, questi velivoli potrebbero non servire per il trasporto dei turisti e dei cittadini francesi a causa della mancanza di una certificazione. L'azienda tedesca Volocopter che ha sviluppato e prodotto i modelli ha detto che in ogni caso sarà in grado di garantire voli di prova giornalieri. Durante un incontro tenutosi il 21 febbraio scorso tra Volocopter, Groupe ADP, e le autorità francesi dell'aviazione civile e l'Agenzia europea per la sicurezza aerea (Easa). Poco importa, "l'importante è partecipare", avrebbe detto Pierre de Coubertin, cofondatore del Comitato Olimpico Internazionale.

Lo studio a sostegno della mobilità urbana aerea in sei città, tra cui Milano

La strada comunque è tracciata: la mobilità aerea sarà il futuro del trasporto urbano in  molte città. Lo conferma un vasto studio condotto dall'EASA, in cui emerge un ampio sostegno da parte degli intervistati.

Nello specifico, l'83% dei cittadini vede positivamente la mobilità aerea urbana (Urban Air Mobility, UAM). Lo studio è stato svolto in sei città, tra cui Milano. Ne emerge un pieno sostegno nei confronti di questa modalità di trasporto.

Non solo, i cittadini sembrerebbero molto interessati a sperimentare una nuova tipologia di consegna di beni materiali (delivery) con i droni. Tra questi, "il 64% degli intervistati sarebbe interessato a utilizzare la consegna tramite droni e il 49% sarebbe interessato a utilizzare un drone taxi aereo. Il 43% sarebbe interessato a utilizzarli entrambi, il 71% probabilmente utilizzerebbe almeno un servizio".

Come funzionano

Anche se in Italia non li abbiamo ancora visti, nei cieli europei si stanno già sperimentando i primi voli di questi veicoli leggeri, che presto potrebbero incrementare la mobilità leggera urbana. Il settore si sta muovendo, ma oltre alle auromobili bisogna prepararsi e costruire anche le strutture che le accoglierebbero a terra. Insomma, il futuro mostrato dal cartone "Futurama", con macchine volanti e tubi con correnti d'aria per spostarsi da una parte all'altra sembra sempre più una realtà.

È un dato di fatto che l'EASA stia già studiando da tempo dei corridoi di volo per le rotte degli aerotaxi, che inizialmente potranno trasportare soltanto due passeggeri al massimo e serviranno per collegare i principali punti di snodo nelle aree più congestionate dei centri urbani. Una delle prime rotte potrebbe essere, per esempio, quella che collega l'aeroporto di città con la stazione ferroviaria principale del centro urbano. Una volta maturata l'esperienza, si potrà pensare alla costruzione di nuovi corridoi di volo.

L'impatto ambientale

Queste rotte chiamate per l'appunto "corridoi di volo" saranno progettate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei piloti stessi, ma anche per ridurre al minimo l'impatto ambientale del trasporto urbano. Questi nuovi mezzi di trasporto permetteranno il sorvolo di corsi o specchi d’acqua, fiumi, grandi laghi, tratti di mare, con lo scopo di ridurre al minimo il rischio per le persone a terra e gli immobili. Secondo lo studio condotto dall'EASA, "il 51 % prevede una diminuzione degli ingorghi stradali e il 48 % una riduzione delle emissioni a livello locale".

Fonte| EASA;