L'introduzione del nuovo codice della strada in Italia avvenuta a fine 2023 sembra essere ormai nel dimenticatoio, ma in realtà lato trasporto urbano è più che mai attuale visto i cambiamenti continui che avvengono nelle grandi città tra parcheggi, piste ciclabili, tram e marciapiedi sempre più grandi.
Nell'andare a rileggere il testo del nuovo codice della strada, pubblicato dal governo Meloni, siamo incappati in alcune norme che hanno come protagonista la bicicletta.
La normativa presente all'articolo 8 e promossa dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, prevede restrizioni significative per la realizzazione e il mantenimento delle piste ciclabili e questo rischia di stravolgere i piani di molti Comuni che da qualche anno stanno investendo soldi pubblici per la realizzazione dei percorsi ciclabili. Inoltre il rischio è quello di intervenire nuovamente, con aperture di cantieri e blocchi stradali, per modificare intere strade cittadine e quindi oltre al danno economico, anche la beffa di rischiare di rimanere imbottigliati nel traffico a causa di nuovi lavori.
Il nuovo codice della strada introduce criteri più rigidi per la progettazione e l'implementazione delle piste ciclabili. Tra le principali modifiche, vi è l'obbligo di rispettare specifiche dimensioni minime, ma soprattutto diventa obbligatorio installare recinzioni e cordoli perimetrali alle stesse piste ciclabili così da renderle più sicure e così da evitare anche incidenti stradali.
Queste misure, secondo Salvini, "mirano a garantire una maggiore sicurezza per tutti gli utenti della strada". Molti Sindaci e amministratori locali hanno espresso il loro disappunto, sostenendo che le nuove regole rendono impraticabile la gestione delle infrastrutture ciclabili esistenti. Alcuni Comuni hanno già annunciato che, se la normativa verrà applicata senza modifiche, saranno costretti a smantellare numerose piste ciclabili, con gravi ripercussioni sulla mobilità sostenibile e sulla qualità della vita urbana.
Le Associazioni di ciclisti in Italia stanno facendo pressione sul Governo per rivedere il nuovo codice della strada. Propongono di adottare un approccio più flessibile e di considerare le specificità locali nella progettazione delle piste ciclabili.