Dal tumore gastrico metastatico guarire si può: una nuova combinazione terapeutica migliorerebbe la sopravvivenza

L’Agenzia Europea dei Medicinali ha validato la domanda di autorizzazione all’immissione in commercio di tipo II del nivolumab associato alla chemioterapia per il trattamento di prima linea del tumore gastrico metastatico: gran parte dei pazienti, purtroppo, non sopravvive oltre un anno dalla diagnosi e per questo è una delle principali cause di morte al mondo.
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Kevin Ben Alì Zinati 20 Gennaio 2021
* ultima modifica il 21/01/2021

La nuova opzione terapeutica per il tumore gastrico metastatico è il nivolumab. La combinazione con la chemioterapia garantirebbe ai pazienti un miglioramento statisticamente significativo e clinicamente rilevante per quanto riguarda la sopravvivenza globale e quella libera da progressione della malattia. L’ha annunciato la Bristol Myers Squibb, confermando che l’Agenzia Europea dei Medicinali ha validato la sua domanda di autorizzazione all'immissione in commercio di tipo II del farmaco associato alla chemioterapia per il trattamento di prima linea.

Un nuovo alleato 

Forse non sapevi che il tumore gastrico in tutte le sue forme, da quello della giunzione gastroesofagea fino all’adenocarcinoma esofageo, è tra le prime tre cause di morte al mondo. Non solo: gran parte dei pazienti, purtroppo, non sopravvive oltre un anno dalla diagnosi.

Lo studio CheckMate -649, tuttavia, ha valutato se il nivolumab, associato alla chemioterapia o con un anticorpo monoclonale chiamato ipilimumab, potesse portare maggiori benefici rispetto all’impiego della sola chemioterapia.

Il nivolumab è stato così testato in combinazione con due diverse chemio: la cosiddetta Folfox, a base di 5-fluorouracile, l’acido folinico ed oxaliplatino, e con la CapeOx, composta da capecitabina e oxaliplatino.

L’idea era appunto di trovare un alleato terapeutico nuovo e più efficace per i pazienti con un tumore gastrico in stadio avanzato o metastatico.

I risultati 

Lo studio ha portato a risultati decisivi. Sì, perché i pazienti con un tumore gastrico avanzato o metastatico inoperabile, un cancro della giunzione gastroesofagea o un adenocarcinoma esofageo hanno mostrato un miglioramento statisticamente significativo e clinicamente rilevante della sopravvivenza globale e di quella libera da progressione.

La convalida da parte dell’EMA, hanno spiegato dall’azienda farmaceutica, segna un passo cruciale verso il progresso delle opzioni di trattamento per una popolazione di pazienti sempre più numerosa.

Fonte | Bristol Myers Squibb

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