Nell’immaginario comune si crede che in una relazione tossica ci siano sempre una vittima e un carnefice, e di norma è quello che si verifica nella maggior parte dei casi. Tuttavia, sarebbe superficiale (e forse sbagliato) non pensare che anche la presunta vittima possa essere in qualche modo responsabile della "tossicità" della relazione, già solo per il fatto di continuare ad essere una vittima. Detto questo è inevitabile che in una relazione venga a crearsi un forte disequilibrio tra i ruoli, quando invece, una relazione che funziona bene, dovrebbe garantire un rapporto se non equo, quanto meno salutare per entrambi. Il disequilibrio nasce quando uno dei due soggetti della relazione esercita una manipolazione sull’altro, manipolazione che manifestarsi attraverso una vera e propria mania di controllo, una forte gelosia, un susseguirsi di tradimenti o ancora, attraverso atteggiamenti di disprezzo e svilimento.
Una relazione inizia a vacillare e a prendere sempre più le parvenze di una relazione tossica quando un soggetto esercita un controllo sull’altro. Un partner, ma anche un genitore o un amico, arriva a esercitare questo controllo ossessivo quando vuole sapere in ogni momento della giornata cosa fai, dove ti trovi, dove vai e con chi sei.
C'è chi definisce le relazioni di questo tipo "relazioni-vampiro" perché di fatto consumano le energie di entrambi i soggetti: sia di chi controlla sia di chi subisce. Essere ossessionato da qualcuno consuma chi esercita il controllo e, al tempo stesso, non permette di concentrarsi in modo adeguato sulle necessità e i sentimenti dell'altro.
Senza allontanarci troppo dalla mania di controllo, una relazione può diventare tossica anche a causa di una forma di gelosia ossessiva e continua. Se infatti un po’ di gelosia è normale che esista in una coppia, quando diventa eccessiva bisogna essere capaci di riconoscerla (e non accettarla più). Un partner che vuole sempre sapere dove sei, che ti controlla il telefono o che non ti permette di trascorrere del tempo con i tuoi amici o semplicemente per dedicarti a quello che più ti interessa, è un partner tossico. Oltretutto non è raro che chi si dimostra tanto geloso, lo sia per un’insicurezza data dalla sua stessa infedeltà. D’altronde chi tradisce sa come e dove farlo, tanto ad pensare che se per lui o lei è così facile, perché non potrebbe esserlo anche per te?
Dalla gelosia al tradimento il passo è breve. Si può essere gelosi per nessun motivo concreto, come lo si può essere a danno fatto. Tutto sta sempre nella natura della gelosia, se è tossica o meno. Ad ogni modo, di fronte ad un partner che tradisce ripetutamente e viene perdonato altrettante volte, si è chiaramente di fronte a una relazione tossica. Il disequilibrio è lampante: da una parte abbiamo un traditore seriale (il cosiddetto carnefice) dall’altra il partner tradito (la vittima): può definirsi una relazione sana ed equilibrata? Certo che no.
Più o meno consapevolmente, c’è anche chi esercita una certa manipolazione sul proprio partner, portando ancora una volta la relazione ad essere tossica. Hai presente come è ritrovarsi sulle montagne russe? La stessa sensazione può dartela un partner che ti manipola: un giorno c’è, quello seguente sparisce, riesce ad ammaliarti con le parole, ma con i fatti si rivela una delusione, si concede e non si concede, lasciandoti sempre in attesa che succeda qualcosa.
Ma i segnali di manipolazione sono molteplici. Un partner che scarica tutte le colpe e le responsabilità sull’altro, deresponsabilizzandosi in ogni contesto, è un manipolatore. Un partner che proietta le proprie insicurezze su di te minando la tua libertà è un manipolatore. Un partner che mette in discussione le tue capacità fino a farti dubitare di quanto vali veramente, è un manipolatore.
Un abilissimo manipolatore è poi il narcisista. Ne abbiamo descritto bene la figura in questo articolo, ma non vorrei mai smettere di metterti in guardia se dovessi incontrarne uno. Se succede, scappa finché sei in tempo. Il narcisista è un soggetto poco empatico, concentrato solo su se stesso e proiettato all'essere solo ammirato e lusingato. Prova a immaginare quanto possa essere divertente averlo come partner.
Se fino ad adesso ho parlato del carnefice, cosa si può aggiungere della vittima? Ebbene, in molti casi la vittima si trova nella posizione di essere continuamente criticata, svalutata e giudicata negativamente dal proprio partner. Perdere la propria autostima, non credere più nelle proprie capacità e rischiare di non trovare più le forze per lasciare il partner è un rischio altissimo. Quando un partner prevarica sull'altro, tende a sminuirlo e a minare le sue sicurezze è un partner manipolatore, e quindi assolutamente tossico.