Si può provare ad aggiustare una relazione tossica?

Relazione tossica: scappare a gambe levate o cercare una soluzione per salvarla? La scelta è assolutamente soggettiva, ma deve essere assolutamente condivisa da entrambi, vittima. e carnefice.
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Rubrica a cura di Gaia Cortese
17 Febbraio 2022

bbiamo analizzato i sintomi per riconoscere una relazione tossica, i segnali a cui fare attenzione, come fare per uscirne e per recuperare l’autostima, ma non abbiamo ancora affrontato una questione: è possibile salvare una relazione di questo tipo?

Se una relazione tossica rivela di base una dipendenza affettiva molto forte, riesce difficile anche solo immaginarlo. C’è una vittima e un carnefice e, in questo caso, la vittima è talmente sotto scacco del carnefice da non vedere quanto quello che si credeva amore sia solo controllo sulla persona.

L’amore c’entra davvero poco con una relazione tossica e questo dovrebbe essere il primo motivo per scappare a gambe levate. Tuttavia, c’è sicuramente qualcuno su questo pianeta che nonostante abbia la triste consapevolezza di vivere appieno una dipendenza affettiva, proprio per il fatto che è una dipendenza, farà di tutti per aggiustare i cocci.

Prendere le distanze

La migliore cosa da fare se hai  deciso di proseguire per questa strada, o ancora se stai valutando come comportarti, è comunque quella di prendere un po’ de distanze dall’altra persona, almeno per riflettere sulla situazione che stai vivendo e per pensare a come risolverla.

Un po' di autoriflessione non può che far bene, e anche trovare il tempo per confrontarti con una persona estranea alla relazione può aiutare: un amico o un'amica ha sicuramente una visione più oggettiva e distaccata, semplicemente perché non è distorta dai sentimenti. Oltretutto, parlare con qualcuno può contribuire a vedere le cose da un punto di vista diverso e a non sottovalutare o perdonare parole e fatti che possono averti fatto soffrire.

La necessità di un piano d'azione condiviso

La premessa per cercare di salvare un rapporto che non funziona è essere d'accordo nel volerlo fare. Nella coppia la consapevolezza di vivere una relazione tossica deve essere condivisa, meglio ancora se con ammissione di colpa del carnefice.

Nel momento in cui c'è questa consapevolezza, è necessario mettersi d'accordo sulla strada da compiere per salvare la relazione. Nei casi meno gravi può essere sufficiente instaurare una comunicazione chiara e paritaria, mentre nei casi più difficili, potrebbe essere più efficace e risolutivo consultare un terapeuta specializzato nella terapia di coppia, con cui la persona tossica potrà lavorare in modo individuale.

Comunicare con l'I-language

Al di fuori della consulenza di un terapeuta, quindi, si può lavorare sulla comunicazione, utilizzando il cosiddetto "I-Language". Di cosa si tratta? L'I-Language, che tradotto dall'inglese significa "linguaggio dell'Io" è un linguaggio più "responsabile", che può aiutarti a spiegare all'altra persona come ti senti senza biasimarla e che può ridurre la capacità difensiva nella relazione. Un esempio di come funziona può essere il seguente: invece di iniziare una frase con "Tu fai sempre…", che può sembrare accusatorio, si può iniziare la frase dicendo "Ci resto male quando tu fai…". In questo modo non si rischia di "indisporre"  l'altra persona, ma le comunichiamo innanzitutto. come reagiamo di fronte a determinate parole e comportamenti.

Chiedere il consulto di un terapeuta di coppia

Quando la relazione sembra essere seriamente compromessa da una dipendenza affettiva e quindi da un disequilibrio importante tra le parti, può essere necessario intraprendere un percorso con un terapeuta specializzato nei problemi di coppia. Il suo compito sarà innanzitutto quello di riconoscere la dipendenza affettiva e successivamente guidare le persone coinvolte nel mettere a fuoco le dinamiche della relazioni e le origini del disagio. Non necessariamente il percorso terapeutico porta a salvare una relazione tossica: la soluzione migliore, infatti, potrebbe essere anche quella di lasciarsi e trovare un equilibrio senza più nuocere al proprio partner.

Questo articolo fa parte della rubrica
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