Dopo l’incendio che l’aveva distrutto, il gattile di Rho è ripartito anche grazie alla solidarietà

Lo scorso settembre in una sola notte un incendio ha portato alla distruzione del Gattile di Rho, una struttura comunale gestita da un gruppo di volontari, che ospitava oltre un centinaio di gatti. A distanza di pochi mesi, gli animalisti non si sono arresi e continuano a prendersi cura dei piccoli ospiti del gattile.
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Gaia Cortese 11 Febbraio 2019

Sono trascorsi diversi mesi dall’incendio che nella notte tra il 26 e il 27 settembre 2018 devastava il Gattile di Rho. Forse un corto circuito a un quadro elettrico (l’impianto era tutto a norma) o un corto circuito dell’unico freezer rimasto acceso, ma ancora oggi le cause di un tale incidente non sono del tutto chiare.

I gatti in gabbia erano fortunatamente solo otto perché erano sotto terapia. Gli altri gatti erano liberi e si sono potuti mettere in fuga. Dopo il rogo, con il passar dei giorni, i volontari del gattile hanno posizionato dei dintorni delle fototrappole vicino ai punti cibo, e hanno potuto constatare che almeno 51 gatti erano sopravvissuti. Alcuni di questi sono stati dati in adozione, così come i pochi cani ospiti del gattile sono andati tutti in affido temporaneo, trasformatosi poi in adozione. Nonostante tutto, il Gattile di Rho non ha mai smesso di esistere. A poche ore dall’incidente, la solidarietà di tutti ha consentito di guardare avanti con più fiducia: sono state centinaia le persone hanno donato cibo, acqua, cucce e coperte.

Il Gattile comunale è stato gestito per 17 anni dall’organizzazione no-profit Dimensione Animale Rho. In questi lunghi anni l’associazione di volontari ha investito molto nel gattile sia in termini economici sia di risorse umane; una struttura a misura di gatti (e anche qualche cane), ma anche con una valenza sociale.

“Negli ultimi anni, come succede un po’ con tutte le associazioni no-profit, ci eravamo anche aperti alle scuole, ad alcune comunità per minori e a cooperative di diversamente abili dell’hinterland milanese – spiega Paola Baronio, volontaria del Gattile di Rho -. I ragazzi venivano da noi quando avevamo i volontari a disposizione per farli interagire con i gatti o per portare a spasso qualche cane ospite”.

“La rinascita del gattile è un percorso che possiamo considerare iniziato, ma lo vedo a lungo termine perché la normativa regionale detta parametri molto precisi per le strutture e i rifugi degli animali. Prima avevamo a disposizione 400 mq per ospitare i gatti; secondo le nuove leggi e normative, la stessa metratura sarebbe insufficiente per accogliere il numero di animali a cui eravamo abituati, tra i 120 e i 150 nei momenti di maggior afflusso alla struttura – spiega Paola -. Affinché la struttura possa essere adeguata a ospitare tale numero dovremmo ormai ipotizzare un’area coperta di almeno 700 mq, con un impegno economico piuttosto importante intorno ai 650.000 euro. Nel suo piano di investimenti il Comune di Rho non aveva ovviamente messo in conto di dover ricostruire un gattile, ma ha comunque espresso la volontà di mantenere in vita questo servizio, cosa che con ogni probabilità si tramuterà in un appello per una manifestazione di interesse per cui dovrà dare indicazioni".

"Per poterci rimettere in gioco stiamo raccogliendo fondi. L’unica certezza che abbiamo è che il Comune vuole mantenere un’area per la costruzione, e l’area dovrebbe rimanere la stessa – continua Paola – . Oggi abbiamo a disposizione un container temporaneo dove possiamo ricevere le urgenze, ma in primavera arriveranno come al solito molti cuccioli, soprattutto nel periodo che va da aprile a fine agosto, e si parla di oltre un centinaio di micetti. La solidarietà di tutti è indispensabile affinché il Gattile di Rho continui a esistere".