Cos’è il Dubai Reefs: il più grande laboratorio di biodiversità nato per ospitare specie animali e vegetali

A Dubai nascerà un nuovo polo della biodiversità galleggiante e sostenibile.
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Francesco Castagna 17 Maggio 2023

A Dubai è in cantiere un progetto ambizioso per creare il più grande laboratorio di biodiversità al mondo. È il Dubai Reefs, un progetto di URB che ospiterà 1 miliardo di coralli e 100 milioni di alberi di mangrovie.

Un intero laboratorio galleggiante per far fronte agli scenari futuri che vedranno un innalzamento del livello del mare che riguarderà anche Dubai, qualora il mondo non dovesse impegnarsi nel rispetto degli Accordi di Parigi.

Ma perché Dubai Reefs? Risponde il CEO di URB: il laboratorio nasce poiché “La salute delle nostre città è intrinsecamente legata alla salute dei nostri oceani”. E i mari e gli oceani della Terra non stanno di certo bene, a dircelo infatti sono i numerosi rapporti delle Nazioni Unite, anche l’Italia è a rischio.

In occasione del primo dibattito aperto del Consiglio di Sicurezza sull'impatto dell'innalzamento del livello del mare sulla pace e la sicurezza internazionale infatti, i portavoce delle Nazioni Unite hanno avvertito la comunità internazionale che le tensioni si stanno acuendo con la scomparsa delle coste, la perdita di territori, la scarsità di risorse e gli sfollamenti di massa.

Gli effetti del riscaldamento globale non solo mettono a rischio la nostra vita, minacciando le aree urbane vicino alle coste in cui viviamo a causa dell'innalzamento del livello dei mari, ma mettono in serio pericolo anche la vita presente negli ecosistemi marini. Earth.Org ha tracciato una mappa delle inondazioni estreme che Dubai potrebbe subire entro il 2100. Lo ha fatto poiché Dubai continua a costruire proprio sopra il livello del mare, non curante degli effetti che potrebbe portare un'ulteriore aumento della temperatura.

Dubai ha diversi progetti sul mare, uno dei quali "Archipelago World" è andato fallito e le sue fondamenta stanno sprofondando lentamente in mare. Secondo quanto riporta il sito, "La spiegazione potrebbe essere che pochi edifici a Dubai sono costruiti per durare nel tempo. Ad eccezione di alcuni edifici iconici come il Burj Khalifa, la maggior parte delle strutture è costruita sulla sabbia, con fondamenta mutevoli. Il Dubai Eye, la ruota panoramica più alta del mondo, ha dovuto ricostruire completamente la sua base a causa di una pericolosa instabilità".

L'organizzazione segnala che i livelli di inondazione costiera locali potrebbero essere di 2,8 m al di sopra dell'acqua alta media in caso di previsioni estreme.

Così, nella città delle "palme che si vedono dalla luna", sta per sorgere un'altra realtà sull'acqua. Ma quali sono le sue caratteristiche? E in che modo verrà utilizzata questa struttura?

Dubai Reefs offrirà eco-resort ed eco-lodge galleggianti, un centro di conversazione marina, attività ecologiche includono il "bagno nella foresta" sottomarina, "simile alla pratica giapponese nota come Shinrin Yoku, che prevede di essere calmi e tranquilli tra gli alberi. In questo caso, i coralli sono gli alberi dell'oceano".

Come si apprende dal progetto, l'Istituto marino è stato progettato per guidare un'iniziativa globale di pulizia degli oceani, per eliminare i 5,25 trilioni di detriti di plastica attualmente presenti nei nostri oceani. L'intelligenza artificiale sarà utilizzata per il monitoraggio, l'ottimizzazione e la programmazione, mentre la stampa in 3D per la produzione di forme e texture diverse, identiche ai paesaggi subacquei naturali.

Per alimentare l'intero progetto verrà utilizzata la produzione di energia delle onde oceaniche come fonte di energia continua, rinnovabile e sostenibile. Le strutture galleggianti saranno integrate con turbine sottomarine per la marea e per utilizzare laa potenza delle correnti sottomarine, vasta e spesso non sfruttata.

Per quanto riguarda la sicurezza alimentare invece, e per evitare le importazioni di cibo, Dubai Reefs mira a spostare l'equilibrio tra importazioni ed esportazioni attraverso l'allevamento oceanico rigenerativo, "rendendo così il pesce il principale alimento di base degli EAU".

Crediti foto: URB

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