È stato eseguito con successo il secondo trapianto di cuore da maiale a uomo della storia

Un team di chirurghi dell’Università del Maryland è riuscito a prelevare un cuore da un maiale geneticamente modificato e a impiantarlo con successo nel petto di un uomo di 58 anni affetto da una grave malattia cardiaca in fase terminale. È la seconda volta al mondo che il team realizza un cosiddetto “xenotrapianto”.
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Kevin Ben Alì Zinati 25 Settembre 2023
* ultima modifica il 25/09/2023

Non siamo ancora entrati con entrambi i piedi nel mondo in cui gli xenotrapianti sono diventati una procedura standard efficace, sicura e diffusa ma ci stiamo arrivando. Un passo alla volta.

L’ultimo arriva (ancora) dagli Stati Uniti, dove è stato portato a termine il secondo trapianto di cuore prelevato da un maiale geneticamente modificato al mondo.

A riceverlo, un uomo di 58 anni affetto da una malattia cardiaca giunta ormai alla fase terminale.

Il primo passo invece, se ti ricordi, la stessa l’équipe di chirurghi dell'Università del Maryland guidata dal dottor Bartley P. Griffith e dal dottor Muhammad M. Mohiuddin lo aveva compiuto nel gennaio 2022, quando aveva sottoposto alla stessa procedura David Bennett, uomo di 57 anni colpito da una gravissima malattia cardiaca, allungandogli la vita per due mesi.

Lawrence Faucette, questo il nome del secondo paziente coinvolto in uno xenotrapianto, era stato ritenuto non idoneo per un trapianto tradizionale con un cuore umano a causa della sua malattia vascolare periferica preesistente e delle complicazioni con emorragia interna che ne era conseguite.

Lui è Lawrence Faucette, la seconda persona al mondo ad aver ricevuto il trapianto di un cuore di un maiale geneticamente modificato. Photo credit: Università del Maryland.

Lawrence, con sua moglie Ann, è padre di due figli, è un veterano della Marina e prima del pensionamento ha prestato servizio come tecnico di laboratorio presso il National Institutes of Health statunitense.

Ora però si trovava di fronte a una morte quasi certa per insufficienza cardiaca e l’unica opzione rimastagli a disposizione era quella di ricorrere a una procedura sperimentale e ancora allo studio.

Una volta valutato il suo caso, la Food and Drug Administration statunitense ha concesso l’approvazione d’emergenza per l’intervento chirurgico attraverso il percorso di “uso compassionevole” per la sperimentazione di un nuovo farmaco.

Si tratta di una procedura di autorizzazione per farmaci o prodotti medici sperimentali che rappresentano l’unica opzione disponibile per un paziente che non ne ha più a disposizione. Il cuore di un maiale geneticamente modificato era l’ultima chance per Lawrence.

Gli xenotrapianti oggi rappresentano proprio questo: potenziali soluzioni per tutte quelle persone in lista d’attesa per un organo che aspettano anni o, nel peggiore dei casi muoiono, perché il cuore, il rene, il polmone non arriva mai.

Un momento dell’intervento con cui è stato realizzato il secondo xenotrapianto al mondo con impianto di un cuore prelevato da un maiale geneticamente modificato. Photo credit: Università del Maryland.

Secondo il governo federale americano, più di 110mila americani sono in attesa di un trapianto e più di 6mila pazienti ogni anno muoiono prima di riceverne uno.

Restano però dei problemi da risolvere, su tutti il rischio di trasmettere un agente patogeno sconosciuto dall’animale all’uomo o il rigetto. Una eccessiva risposta immunitaria all’organo “estraneo” potrebbe anche costare la vita al paziente.

Per questo si parla di animali modificati. Tre geni responsabili del rapido rigetto degli organi di maiale mediato da anticorpi da parte dell’uomo vengono infatti eliminati nel maiale donatore.

Al loro posto ne vengono inseriti altri sei di natura umana, per favorire l’accettazione immunitaria del cuore di maiale. Più di dieci interventi genetici insomma, compresa l’eliminazione di un altro gene aggiuntivo eliminato per prevenire la crescita eccessiva del tessuto cardiaco del suino.

Dopo il via libera da parte della FDA, l’équipe chirurgica ha quindi rimosso il cuore del maiale e lo ha posizionato in un dispositivo di perfusione meccanica per preservarlo fino all’intervento. Infine, l’hanno impiantato.

Una volta uscito dalla sala operatoria, Lawrence è stato subito messo sotto terapia anticorpale unita a farmaci antirigetto convenzionali allo scopo di sopprimere il sistema immunitario e impedire il rigetto.

Ora Lawrence sta bene e bisognerà aspettare per vedere se e quanto durerà il successo dell’intervento. Un esito positivo vorrebbe dire un grosso passo per la scienza e una vita in più per Lawrence.

Fonte | Università del Maryland

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