Era nata con il cuore a destra: i chirurghi di Massa salvano una bambina di 10 anni con un intervento “record”

Nicoleta è arrivata in Italia dalla Moldavia per curare la rara forma di cardiopatia che l’aveva colpita fin dalla nascita, causandole lo spostamento del cuore a destra e l’insorgenza di rischiosissime malformazioni.
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Kevin Ben Alì Zinati 5 Settembre 2022
* ultima modifica il 05/09/2022

Un cuore difettoso. Un cuore zeppo di malformazioni e una cardiopatia congenita che ha un’incidenza dello 0,05% rispetto a tutte le altre. Un cuore letteralmente fuori sede e spostato a destra.

Questo era il cuore di Nicoleta, una bambina di soli 10 anni che ha viaggiato dalla Moldavia all’Italia per affidarsi alle cure innovative e all’avanguardia dell’ospedale del Cuore di Massa della Fondazione Monasterio, in Toscana.

Il team di chirurghi guidato dal dottor Vitali Pak ha eseguito un intervento di eccezionale complessità, con un alto rischio di mortalità, per salvarle il cuore.

Sì, perché la giovane soffriva della cosiddetta trasposizione congenitamente corretta delle grandi arterie in destrocardia con atresia polmonare ed ampio difetto del setto interventricolare: in sostanza, il suo cuore batteva a destra.

Nicoleta in principio era arrivata in Italia per essere sottoposta all’intervento di Fontan, una pratica chirurgica di completamento di un percorso chirurgico palliativo già iniziato in Moldavia quando aveva solo 9 mesi di vita.

Dopo settimane di studio e discussione del caso, però, il team multidisciplinare formato da cardiochirurghi, cardiologi ecardio-anestesisti, ha di cambiare approccio e di sottoporre la giovane a un intervento completamente diverso, lungo, delicato ma risolutivo.

L’intervento di riposizionamento del cuore sarebbe stato impegnativo ed estremamente complesso non solo a causa della rarità della cardiopatia congenita e la morfologia del cuore a destra ma anche perché i chirurghi avrebbero dovuto agire su un organo già operato e quindi più vulnerabile.

Nicoleta insieme al dottor Vitali Pak, il chirurgo che ha guidato il team che le ha salvato il cuore. Photo credit: Ospedale del Cuore di Massa della Fondazione Monasterio

Nicoleta e i chirurghi sono rimasti in sala operatoria per quasi 10 ore, in un intervento che per complessità e rischio di mortalità è stato classificato al livello più alto secondo la classificazione della “Society of Thoracic Surgeons – European Association for Cardio-Thoracic Surgery Congenital Heart Surgery Mortality Categories”.

Eppure, è stato un successo. La risonanza magnetica cardiaca post-operatoria ha dimostrato che il cuore di Nicoleta era stato corretto al 97%. Era un cuore nuovo. Con cui ora Nicoleta potrà vivere una vita normale e sana.

Fonte |Ospedale del Cuore di Massa della Fondazione Monasterio 

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